La denuncia M5S: Trenord chiude dodici biglietterie in Lombardia, tra cui Canegrate e Vanzago
La società non ha ancora confermato la lista di punti vendita destinati alla chiusura a partire dal 1° aprile
Trenord vuole chiudere una dozzina di biglietterie: a lanciare la notizia, con preoccupazione, è il Movimento 5 Stelle Lombardia.
I pentastellati, che depositeranno un’interrogazione all’assessore ai Trasporti Claudia Terzi, dice che il piano con una ulteriore chiusura a partire dal primo aprile delle biglietterie di Arcore, Rovato, Vanzago, Malnate, Canegrate e Novate con undici persone da ricollocare e a partire dal primo maggio dei rivenditori nelle stazioni di Desio, Seveso e Stradella. Si tratta di chiusure che si aggiungono all’ultima lista di stazioni che hanno visto la sospensione del servizio di erogazione dei biglietti e abbonamenti (Calolziocorte, Sesto Calende, Tradate e Abbiategrasso).
«Già nel 2018 è stata scongiurata la chiusura di 25 punti vendita, inclusi nel “Progetto New Deal”. L’assessore, a seguito della nostra prima interrogazione in cui chiedevamo di invertire la rotta, si era impegnata a salvaguardare il servizio biglietterie. Oggi invece ci troviamo con il rischio di altre dodici chiusure. Così vengono sempre meno servizi per i cittadini con un ulteriore ostacolo all’accesso ai trasporti pubblici», dichiara il consigliere Di Marco, firmatario della interrogazione comunale.
«Si tratta, di fatto, di un ritorno al 2018. È impensabile che tutte queste stazioni, alcune in comuni molto abitati, possano andare inevitabilmente incontro al degrado. Senza le biglietterie aperte questi luoghi diventeranno terra di nessuno». La città più grande è Desio (42mila abitanti) ma moltissime delle stazioni interessate si trovano nell’area metropolitana di Milano: Trenord per ora non conferma ufficialmente la lista.
Come detto, il Movimento 5 Stelle chiederà conto all’assessore ai trasporti Terzi, delle scelte fatte da Trenord: società di gestione dei servizi (non delle stazioni in sé) e che è partecipata dalla Regione attraverso FNM.
Curiosamente proprio negli ultimi giorni, adducendo come motivazione la partecipazione societaria indiretta, l’assessore Terzi non ha voluto entrare nel merito delle scelte gestionali di Trenord su una vicenda che ha creato non pochi imbarazzi, la querela della società contro un’associazione di pendolari che aveva pubblicato la parodia di un video ufficiale Trenord.
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