Quantcast

Identificati tre truffatori informatici e restituiti alla vittima 13.550 euro

È rimasta vittima della frode "man in the browser" un'azienda milanese di autotrasporti, ma i poliziotti sono riusciti ad identificare i tre truffatori

sicurezza informatica password privacy

È rimasta vittima della frode “man in the browser” un’azienda milanese di autotrasporti, ma la Polizia di Stato è riuscita a rintracciare la banda di truffatori informatici ed a restituire i 13.550 euro, indebitamente sottratta online. I balordi sono un 23enne moldavo, una donna ucraina e un 30enne italiano. Tutti e tre sono indagati per accesso abusivo al sistema informatico e frode informatica.

L’attività investigativa dei poliziotti del Commissariato Comasina ha permesso di far emergere il sistema della frode informatica: il truffatore si inserisce nel sistema informatico delle vittime, nella maggior parte dei casi aziende, e attraverso malware trasmessi con la posta elettronica, dopo un’analisi dell’attività commerciale, si sostituisce all’utente per modificare i codici iban bancari di destinazione di eventuali bonifici.

Le indagini degli agenti sono state avviate a seguito di due denunce presentate dal titolare di un’impresa milanese di autotrasporti, tra agosto e settembre del 2019. Nel primo episodio, l’istituto bancario della vittima ha bloccato il bonifico che stava per essere accreditato su un conto corrente diverso da quello disposto, mentre nel secondo caso la truffa è stata consumata e i truffatori sono riusciti a “deviare” il bonifico su un altro conto corrente intestato a un 30enne italiano. Gli agenti hanno accertato che a un cittadino 23enne moldavo, intestatario e prestanome di 12 conti correnti dove venivano accreditate indebitamente le somme sottratte tramite i bonifici, veniva riconosciuto il 5% delle somme depositate da parte di un “livello criminale superiore”. Il denaro sottratto, dopo poco tempo, è stato trasferito su conti esteri non raggiungibili o convertiti in moneta virtuale. A tali conti correnti era necessario allegare un numero telefonico e, per questo, veniva utilizzata l’identità di una donna ucraina 45enne, così da rendere più difficoltosa la ricostruzione del titolare del conto.

Sono 5 gli episodi fraudolenti commessi ai danni di imprese in Lombardia ed Emilia Romagna sulle quali stanno investigando le forze dell’ordine. Sono in corso, infine, ulteriori approfondimenti da parte della Polizia Postale anche di altre province italiane per individuare i responsabili delle truffe che garantivano, inoltre, la percentuale agli indagati.

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
Noi di LegnanoNews abbiamo a cuore l'informazione del nostro territorio e cerchiamo di essere sempre in prima linea per informarvi con attenzione.
Pubblicato il 21 Gennaio 2021
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore