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Violenza sulle donne e pandemia, nel Legnanese in aumento i casi più critici

Nel corso del 2019 e dei primi nove mesi del 2020, il Centro antiviolenza è stato contattato da circa 300 donne

violenza sulle donne

Anche nel Legnanese la pandemia ha impedito a molte vittime di violenza in famiglia di chiedere aiuto e i maltrattamenti subiti dalle donne si sono dimostrati più gravi. Lo dicono i responsabili del Filo Rosa territoriale che, in occasione della giornata contro la violenza sulle donne, in programma mercoledì 25 novembre, hanno presentato il bilancio delle attività. I numeri appaiono in linea con quelli dell’osservatorio nazionale e regionale.

Il Centro Antiviolenza Filo Rosa Auser è uno dei due Centri antiviolenza inseriti nella Rete Network Ticino Olona, costituita da 51 comuni dei distretti del Magentino, Abbiatense, Legnanese e Castanese, frutto dell’accordo di collaborazione siglato da Regione Lombardia e dal Comune di Cerro Maggiore come ente capofila della rete.

Il numero di donne che si sono rivolte al Centro nel periodo di lockdown è stato pressoché uguale al medesimo periodo dell’anno precedente, fatto salvo che la tipologia di violenza segnalata  è stata più grave. Infatti, nei primi sei mesi dell’anno sono state prese in carico 44 donne (4 in meno rispetto ai mesi gennaio- giugno 2019) di cui il 77% sono del Legnanese e il 23% del Castanese.

L’osservazione delle loro caratteristiche anagrafiche, economiche e socio-culturali (età, occupazione, residenza, ecc.), non si discosta dal trend fin qui osservato. Nel corso del 2019 e dei primi nove mesi ( gennaio-settembre) del 2020, il Centro è stato contattato da circa 300 donne. Tra loro, il 60% è stato “preso in carico” per iniziare un percorso di uscita dalla violenza, mentre il restante 40% non ha dato seguito al primo contatto telefonico. Le donne prese in carico sono prevalentemente italiane (67%), seguite dalle latino americane (13%). In numero minore sono le europee (comunitaria ed extra) africane e asiatiche. La loro residenza è ubicata nei comuni del Legnanese (65%), e in particolare nel comune di Legnano (41%). Il restante 35% risiede nei territori del Castanese, con maggiore intensità nel comune di Castano Primo (13%).

Nel contempo O.R.A. (Osservatorio Regionale Antiviolenza) segnala che complessivamente le donne prese in carico dai Centri Antiviolenza delle reti territoriali, sino ad ottobre, sono state 6.527, di cui 1.913 hanno avviato il percorso nel 2020. Le chiamate effettuate al 1522 sono raddoppiate rispetto all’anno scorso (+118,8%), 2055 in totale, ossia il 13,4% delle chiamate a livello nazionale.

Nello specifico, è stato registrato un aumento di atti lesivi più gravi e violenti, tanto da rendere necessari interventi di maggiore tutela della donna vittima. «Nel periodo di totale blocco. per il 7% delle donne si è resa necessaria la messa in protezione, perché a rischio vita, mentre nello stesso periodo dell’anno precedente si è dovuto assistere per interventi analoghi solo nel 2% dei casi donna – spiega il presidente di Auser Filo Rosa Loredana Serraglia -. Anche quest’anno il Centro Antiviolenza ha accolto, ascoltato e accompagnato nel percorso di fuoriuscita dalla violenza donne che solo qualche anno fa non avrebbero potuto o saputo cercare uno sbocco alternativo alla loro condizione.  Il lavoro è notevole e in costante crescita. Alla luce di queste considerazioni viene naturale chiedersi se ciò è dovuto all’aumento della violenza nei confronti delle donne o alla maggiore consapevolezza delle donne di poter uscire dal “buio” nel quale vivono».

Serraglia ha infine segnalato i casi di donne con disabilità rimaste vittime di violenza e maltrattamenti: «È importante tenere sempre ben presente che le donne con disabilità sono soggette a discriminazioni multiple. Come donne vivono la mancanza di pari opportunità e come persone con disabilità vivono la discriminazione, la difficoltà di partecipazione e l’esclusione dalla vita economica, culturale e sociale. Nell’arco dei nostri cinque anni di attività, la nostra esperienza diretta è numericamente molto ridotta, ma dal punto di vista del coinvolgimento emotivo ci sono stati alcuni casi che hanno avuto un grande impatto tra le nostre professioniste».

FILO ROSA AUSER – https://filorosaauser.com/

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 24 Novembre 2020
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