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Centro “Hara” di Rho: da gennaio accolte “solo” 127 donne

Diminuiscono le richieste di aiuto, ma resta costante il numero delle donne inserite in sistemi di protezione. La pandemia rende difficile chiedere aiuto. Il bilancio del Centro “Hara, ricomincio da me” di Rho

Vittime di violenza

Diminuiscono le richieste di aiuto, ma resta costante il numero delle donne inserite in sistemi di protezione. A confermarlo è il Centro “Hara, ricomincio da me” che a 24 ore dalla Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, spiega quanto sia difficile per le vittime chiedere aiuto durante la pandemia. Il presidio di aiuto e protezione per le vittime di maltrattamenti,  gestito da Fondazione Somaschi Onlus, con le istituzioni aderenti alla Rete negli ambiti territoriali di Rho e Garbagnate, ha presentato oggi (24 novembre) il bilancio dell’attività svolta nell’ultimo anno e lancia un’importante iniziativa di sensibilizzazione e informazione per i prossimi mesi.

I DATI – Confrontando il numero di donne che si sono rivolte al centro da gennaio 2020 a oggi con lo stesso intervallo di tempo relativo al 2019 emerge come quest’anno le richieste di aiuto siano sensibilmente diminuite: si è passati da 187 a 127 (67 dal distretto di Rho, 55 da quello di Garbagnate e 5 da altri territori). Un calo che purtroppo non corrisponde a una riduzione dei maltrattamenti ma che, secondo la rete antiviolenza, è in buona parte dovuto all’emergenza sanitaria in corso: «Le restrizioni imposte dalla pandemia hanno reso estremamente difficile per le donne venire al centro o anche solo contattarci telefonicamente – afferma Chiara Sainaghi, responsabile dei servizi antiviolenza di Fondazione Somaschi – molte di loro sono diventate sorvegliate speciali e le situazioni di maltrattamento si sono spesso acuite a causa della convivenza forzata con l’autore di violenza, 24 ore su 24».

Non a caso, a fronte di un numero inferiore di richieste complessivamente ricevute, il numero di donne messe in protezione, ovvero accolte con urgenza negli alloggi secretati di Fondazione Somaschi, è di poco inferiore all’anno scorso: ad oggi sono 6, con 10 minori (nel 2019 erano 8, con 12 minori). Dai dati emerge sempre lo stesso profilo di donna che in media si rivolge al Centro Anti Violenza principalmente di nazionalità italiana (67%), nella maggioranza dei casi con figli (76%) di età compresa tra i 0 e 13 anni (30%), con un’occupazione (41%) e un discreto livello di istruzione (scuola secondaria di secondo grado (35%). Gli indicatori che cambiano leggermente sono quelli relativi all’età: la fascia maggiormente coinvolta rimane quella tra 35 e i 44 anni, ma si abbassa (dal 38% del 2019 al 27% del 2020). Aumentano invece le donne tra i 25 e 34 anni (16% nel 2019 contro 23% nel 2020) e tra i 45 e i 54 (13% contro 20%). Nella maggioranza dei casi l’autore di violenza è il marito (31%) o il convivente (32%), seguiti da altri famigliari (padre, figlio, partner del genitore 14%). Il tipo di violenza subita è per lo più psicologica (97%) e fisica (47%), ma anche sessuale (8%) ed economica (4%).

«L’importanza di aver strutturato una rete interistituzionale di supporto alle vittime di violenza .- spiega Ida Ramponi- direttore generale di Asst Rhodense – che, anche in questo periodo di forte emergenza sanitaria, sta lavorando assiduamente e con forte coesione, per assicurare alle donne che ne avessero necessità di trovare pronta accoglienza, ascolto competente, orientamento e messa in protezione».

Il centro antiviolenza HARA, grazie a un’équipe specializzata composta da operatrici, psicologhe e avvocatesse, garantisce alle donne in difficoltà diversi servizi a titolo completamente gratuito: ascolto e sostegno psicologico, consulenza e assistenza legale, orientamento e supporto nella ricerca di lavoro, accompagnamento all’autonomia abitativa. Nei casi più critici è prevista anche l’accoglienza nelle case rifugio messe a disposizione da Fondazione Somaschi Onlus.

«Il Centro Antiviolenza Hara, rappresenta un grande passo avanti per i nostri Comuni, perché è frutto di un importante lavoro di sinergia tra i territori e gli specialisti del settore, che aiutano le donne a uscire dalla condizione di solitudine e sofferenza dovuta alla violenza di genere – commenta Luigi Boffi amministratore Unico di Comuni Insieme -. Da qui ai prossimi mesi si rafforzerà ancor di più questo lavoro di rete per promuovere ulteriormente questo servizio con l’obiettivo di raggiungere molte più donne, la cui situazione è peggiorata per via dell’emergenza sanitaria».

HARA: LE SEDI E GLI ORARI DI APERTURA – Bollate (via Piave 20, presso POT – Presidio ospedaliero territoriale dell’ASST Rhodense), aperta lunedì dalle 14.00 alle 18.00; martedì dalle 17.00 alle 20.00; venerdì dalle 10.00 alle 13.00 e Rho (via Meda 20), aperta lunedì dalle 9.00 alle 13.00; martedì dalle 13.00 alle 17.00; mercoledì dalle 9.00 alle 13.00; giovedì dalle 15.00 alle 19.00; sabato dalle 14.30 alle 17.30. Il numero di telefono di riferimento è 3351820629, l’indirizzo email centroantiviolenza@fondazionesomaschi.it . A causa delle restrizioni imposte dalla pandemia da
COVID-19 al momento entrambi gli sportelli sono attivi a distanza: sono possibili colloqui telefonici, videochiamate, mail e, solo in caso di estrema necessità, di persona.

Redazione
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Pubblicato il 24 Novembre 2020
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