“La cultura, una piccola cosa che richiede coraggio”, Franco Colombo sollecita l’amministrazione comunale
Dall'ex assessore alla cultura e oggi all'opposizione, un appello per "alzare le difese immunitarie culturali prima che il Covid-19 anestetizzi anche l'arte"
Pensiamo al covid (e da medico come avrebbe potuto non rilevarlo?), ma non dimentichiamo la cultura (e anche qui da ex assessore alla cultura un richiamo è stato inevitabile). Franco Colombo, oggi alla opposizione in consiglio comunale (e stranamente silenzioso nella seduta di sabato scorso) torna a manifestarsi con un richiamo a sostegno delle cultura legnanese, a suo parere, ma non solo, confinata in maniera esagerata in un angolo.
«Non è mai tempo per la cultura- esordisce il dr. Colombo in un recente commento sui social -. Non è mai tempo per i giovani. E se siamo in pandemia, la scusa delle priorità è servita su un piatto d’argento. Peccato che nessuno abbia più voglia di cantare dai balconi o di farsi l’aperitivo in videocall. Non che l’estro italico si sia esaurito, ma la concentrazione dell’interesse sulla corsa al tampone, al sierologico e quant’altro, ha completamente medicalizzato il pensiero generale. Forse dovremmo provare ad alzare le difese immunitarie culturali prima che il Covid-19 anestetizzi anche l’arte e l’ingegno insieme al gusto e all’olfatto».
Così, il dr. Colombo parte all’attacco e ricorda soprattutto il valore aggiunto riconosciuto da tanti alla colazione che ha portato Lorenzo Radice a vincere le elezioni, il gruppo giovani : «Perciò, cara Amministrazione Comunale, se un disordine sanitario al di sopra delle vostre competenze giustifica tante difficoltà d’azione, nulla motiva il totale disinteresse del Comune alle attività culturali, tutte sospese a data da destinarsi. Attività che, più di tutte, supportano, e sopportano, anche l’online. Quei giovani che hanno riempito i programmi elettorali e che adesso sono a casa davanti a uno o più monitor, forse potrebbero essere coinvolti nello studio di progetti per la socialità e la creatività a distanza di sicurezza. Alle porte di uno dei periodi dell’anno in cui vivere le nostre tradizioni dai domiciliari sarà ancora più faticoso, urge non dimenticarsi della cultura. Quella “piccola cosa” che richiede davvero molto coraggio».
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