A Parabiago 480 casi di Covid, dal Comune nuove misure contro il virus
A Parabiago l'amministrazione ha deciso di chiudere il parco di Villa Corvini e di rendere obbligatoria l'igienizzazione degli spazi comuni nei condomini
Continua a crescere la curva epidemiologica a Parabiago, con il numero dei cittadini positivi al Covid-19 che sale a quota 480 con 14 ricoveri in ospedale. Tra chi ha contratto il virus in 17 hanno da 0 a 10 anni, in 15 hanno un’età compresa tra 11 e 13 anni, in 27 appartengono alla fascia di età tra 14 e 18 anni, 50 hanno dai 19 ai 25 anni, 232 hanno un’età compresa tra i 26 e i 55 anni e 145 hanno dai 56 anni in su. L’ombra del virus purtroppo torna ad allungarsi anche sulle residenze per anziani cittadine, con 3 casi alla RSA La Villa e 3 all’Albergo del Nonno, di cui due ricoverati in ospedale.
Sono 163, invece, le persone in quarantena per contatto stretto con un positivo, principalmente concentrati nella fascia tra gli 0 e 10 anni, che vede in isolamento 131 giovani cittadini, cui se ne aggiungono 9 tra gli 11 e i 13 anni, uno tra i 14 e i 18 anni, uno dai 19 ai 25 anni, 16 tra i 25 e i 55 anni e 5 con più di 55 anni. In città sono in tutto sette le classi in isolamento: tre alla scuola dell’infanzia paritaria Don Facchetti (una delle quali riprenderà domani l’attività in presenza), tre alla scuola primaria Manzoni (due delle quali torneranno in aula domani) e una terza della scuola secondaria di primo grado Rapizzi, che però non avrebbe comunque frequentato le lezioni in base alle misure anti-Covid varate dal Governo.
In salita rispetto agli anni scorsi anche il numero dei decessi registrati in città, che da inizio novembre ad oggi sono stati 29 contro i 26 rilevati in tutto il mese nel 2018 e nel 2019, i 18 del 2017, i 16 del 2016 e i 20 del 2015. Tra i cittadini venuti a mancare, 15 avevano tra gli 80 e i 90 anni e 5 avevano più dai 91 anni in su, mentre 3 avevano dai 56 a 70 anni e 6 dai 70 agli 80 anni. Di questi, sono in tutti sei i decessi di ospiti delle RSA: 5 a La Villa (uno di età tra i 56 ai 70 anni, due con età dai 70 agli 80 anni e due tra gli 80 e i 90 anni) e uno all’Albergo del Nonno (con età compresa tra gli 80 e i 90 anni).
Per provare a fermare la corsa del virus, il sindaco Raffaele Cucchi ha firmato lunedì 16 novembre due ordinanze che danno una stretta ulteriore rispetto alle misure anti-Covid dettate dal Governo con la chiusura del parco di Villa Corvini, dove spesso nonostante i controlli si sono verificati assembramenti, e l’obbligo di igienizzazione degli spazi comuni nei condomini da parte degli amministratori, soprattutto per ascensori, ringhiere, mancorrenti, maniglie, pulsantiere una volta al giorno e per i luoghi di raccolta rifiuti almeno due volte la settimana. Piazza della Vittoria, inoltre, ha anche chiesto alla Prefettura un supporto per i controlli anti-assembramento in alcune zone nevralgiche di Parabiago, come piazza Maggiolini nelle ore della mattinata e il parco Crivelli, la zona della stazione e l’alzaia del Villoresi nei giorni festivi e prefestivi.
«La pandemia non sembra arrestarsi – sottolinea il primo cittadino -, è questo il motivo che ci ha spinti a prendere provvedimenti di contenimento come abbiamo fatto durante lo scorso lockdown. Tenere monitorata la situazione con dati alla mano, grazie anche alla collaborazione dei dirigenti scolastici, delle direzioni sanitarie delle case di riposo, dei medici di medicina generale, oltre ai dirigenti comunali, ci permette di avere una visione di insieme per poter intervenire opportunamente e con buon senso. Chiediamo a tutti di prestare maggior attenzione. Sappiamo che c’è stanchezza, è così anche per noi, ma possiamo arrestare il contagio se ognuno fa una piccola parte. Come amministratori abbiamo emesso due ordinanze che evitino assembramenti nei luoghi pubblici come ad esempio parco di Villa Corvini e l’obbligo alla sanificazione degli spazi comuni all’interno di condomini, anche nelle case Aler. Infine, abbiamo chiesto un sostegno alla Prefettura nel controllare alcune zone della città dove spesso ci vengono riferiti assembramenti. Dobbiamo collaborare il più possibile per proteggere le persone più fragili, evitare che il virus entri ancora di più nelle nostre famiglie per tornare presto alla normalità. Riusciremo ad uscire dall’emergenza se lo facciamo insieme».
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.