Aree gioco nei parchi pubblici chiuse a Dairago per fermare la corsa del coronavirus. La decisione è arrivata ieri, lunedì 9 novembre, con un’ordinanza del sindaco Paola Rolfi, e segna una stretta ulteriore rispetto alle misure in vigore dalla fine del primo lockdown, quando le aree giochi avevano riaperto pur con il divieto di assembramenti e l’obbligo di rispettare la distanza interpersonale di almeno un metro. Nell’ordinanza la prima cittadina invita anche i dairaghesi a «rimanere a casa per contenere la diffusione del contagio da Covid-19».

Nei giorni scorsi il paese aveva pianto una nuova vittima, la sesta dall’inizio della pandemia, e aveva registrato 42 nuovi contagi che hanno portato il totale dei cittadini positivi a 113. «Con estrema sincerità, immagino che nei prossimi giorni il numero delle persone contagiate continuerà a crescere, in Lombardia ed anche nella nostra comunità – aveva spiegato il sindaco commentando i numeri della pandemia a Dairago -. Occorre infatti tempo affinché le misure restrittive in vigore nella nostra regione, caratterizzata da uno scenario di massima gravità e da un livello di rischio alto, inizino a produrre effetti e si verifichi quel rallentamento nella diffusione dei contagi auspicato da ognuno di noi. Ma questo rallentamento si realizzerà solo se ognuno di noi darà il suo contributo e rispetterà le misure in vigore: dall’indossare la mascherina ad uscire di casa e spostarsi solo per motivi di lavoro, di salute o per situazioni di necessità (ad esempio, fare la spesa o accompagnare i minori a scuola). Abbiamo affrontato e superato il lockdown della scorsa primavera, dimostrando tenacia, solidarietà e responsabilità. Sono convinta che abbiamo la forza per superare anche questa situazione».