San Giorgio, 4 novembre: «Rimaniamo uniti e pensiamo gli uni agli altri»
Per celebrare la Giornata dell'Unità nazionale e delle Forze Armate, il sindaco di San Giorgio ha sottolineato la necessità di rimanere uniti ed essere comunità
San Giorgio su Legnano torna in piazza IV Novembre – «la piazza della riconoscenza e del ricordo, ma anche la piazza dell’unione e solidarietà» – per la Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze Armate. Anche se con una celebrazione diversa da quelle che siamo stati abituati a conoscere a causa della situazione sanitaria, il paese non ha rinunciato a commemorare il 4 novembre: il sindaco Walter Cecchin, il comandante e il vicecomandante della Polizia Locale, un rappresentante della Protezione Civile e il presidente della consulta delle associazioni sangiorgese hanno deposto il tradizionale omaggio floreale ai piedi del Monumento ai Caduti.
«Difficile commemorare questa importante giornata del 4 novembre in quasi assoluta solitudine, senza nessuno che alzi il gonfalone delle nostre associazioni con fierezza e gratitudine per questo glorioso passato di storia – ha sottolineato il primo cittadino -. Senza dubbio un anno difficile, questo 2020, ma ancora una volta non abbiamo voluto dimenticare nessuno perché nessuno deve essere dimenticato. In questa giornata si intende ricordare e ringraziare, in special modo, tutti coloro che, anche giovanissimi, hanno sacrificato il bene supremo della vita per un ideale di patria e di attaccamento al dovere: valori immutati nel tempo, per i militari di allora e quelli di oggi. Ma oggi dobbiamo ricordare e ringraziare anche tutti coloro che in questo anno hanno supportato l’Italia intera con il loro lavoro e ancora stanno continuando a farlo: medici, infermieri, volontari, sia civili che militari. Non siamo soli ad affrontare le difficoltà di questo momento, c’è un intero paese fatto di persone speciali, c’è il paese che amo, c’è l’Italia vera, quella più capace, forte e sincera»
«Oggi non è il momento delle polemiche o delle divisioni, bisogna lasciare i protagonismi personali alla porta e remare tutti insieme verso la stessa direzione: essere uniti, essere comunità, badare gli uni agli altri adottando comportamenti che non mettano in pericolo noi stessi e il nostro prossimo. Non posso che concludere questo pensiero con una frase del Nostro Presidente della Repubblica “Insieme supereremo questi giorni difficili così come insieme abbiamo costruito la Repubblica, libera e prospera“».
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