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Metalmeccanici in sciopero in tutta la Lombardia per il contratto nazionale

L'obiettivo è quello di sbloccare il rinnovo del contratto nazionale Federmeccanica-Assistal, scaduto ormai da 10 mesi.  Anche i lavoratori dell'Alto Milanese incroceranno le braccia

Sindacati

Metalmeccanici di tutta la Lombardia in sciopero. Ad un anno esatto dalla presentazione della piattaforma contrattuale i metalmeccanici anche dell’Alto Milanese giovedì 5 novembre incroceranno le braccia per 4 ore. L’obiettivo è quello di sbloccare il rinnovo del contratto nazionale Federmeccanica-Assistal, scaduto ormai da 10 mesi.  I lavoratori incroceranno le braccia anche se le manifestazioni che dovevano partire dalle 10 sotto la sede di Assolombarda a Milano sono state annullate per l’emergenza Covi-19.

«È uno sciopero necessario – afferma Jorge Torre segretario della Cgil Ticino Olona – viste le risposte di chiusura di Federmeccanica ed Assistal. Bisogna superare il vecchio modello legato solo al recupero dell’inflazione a posteriori, va incrementato il salario dei lavoratori metalmeccanici. Oltre a migliorare gli aspetti normativi complessivi per determinate un aumento di diritti universali oltre che un lavoro più sicuro ed in sicurezza».

Allo sciopero milanese parteciperanno i tre segretari generali regionali: Andrea Donegà, Alessandro Pagano e Vittorio Sarti. La piazza milanese sarà collegata con la manifestazione di Roma, dove interverranno i tre segretari Generali nazionali di Fim Fiom Uilm, Roberto Benaglia, Francesca Re David e Rocco Palombella.

«In una momento così difficile per tutti, bisogna dare una prospettiva e messaggi positivi ai lavoratori che non hanno mai smesso di dedicarsi al lavoro e garantendo la produzione industriale del paese, proprio come in questi giorni – afferma Vittorio Sarti, coordinatore Uilm Lombardia -. Si devono rinnovare i contratti, prevedendo incrementi salariali dignitosi, un rafforzamento delle tutele, dei diritti e la difesa di ogni posto di lavoro. Nelle situazioni gravi, come questa che stiamo attraversando, le forze libere e democratiche difendono il lavoro e le conquiste ottenute negli anni per non rischiare una deriva pericolosa e irreversibile».

I sindacati metalmeccanici Fim, Fiom e Uilm hanno ritenuto inaccettabili le rigidità che Federmeccanica e Assistal, le controparti industriali, continuano a mostrare nonostante una trattativa iniziata ormai da un anno. «La mobilitazione dei metalmeccanici segue una grande campagna informativa nei luoghi di lavoro – commentano dal sindacato -. Fim, Fiom e Uilm Lombardia, nel pieno rispetto delle norme di contrasto al Covid-19, garantendo distanziamento, l’utilizzo di mascherine e il divieto di assembramenti, dividendo i lavoratori su più fasce orarie, hanno realizzato centinaia di assemblee raccogliendo il favore e il sostegno dei lavoratori e sperimentando, in alcuni casi, modalità online utilizzando piattaforme internet»

I punti centrali delle richieste dei metalmeccanici sono: difesa dell’occupazione e il rilancio dell’industria metalmeccanica; l’aumento del salario, il miglioramento del welfare, dei diritti e delle tutele; la salute e la sicurezza dei lavoratori; la stabilizzazione dell’occupazione precaria e l’introduzione della clausola sociale nei cambi appalti; il riconoscimento delle competenze professionali; la contrattazione dello smart-working e della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.

«I metalmeccanici rappresentano il 52% dell’export italiano, in questa fase di difficoltà, hanno saputo tenere vivo il – sottolinea Paese Andrea Donegà, segretario generale Fim Cisl Lombardia -. È il momento di riconoscere il loro valore. Con questo sciopero vogliamo riportare gli industriali a discutere nel merito delle nostre proposte per trovare soluzioni che possano mantenere il nostro tessuto industriale, e con esso i posti di lavoro, e costruire tutele e opportunità per le lavoratrici e i lavoratori metalmeccanici in modo da poter guardare con più speranza il futuro che oggi appare molto incerto, a cominciare dall’investimento sulle competenze per rendere le persone più forti. Ripartiamo dalla grande responsabilità e partecipazione con cui i nostri delegati, in questi mesi drammatici, hanno costruito condizioni per garantire a tutti di lavorare in massima sicurezza».

«La mobilitazione in corso, in Lombardia e in tutta Italia, è la risposta alla totale chiusura di Federmeccanica e Assistal rispetto alle richieste avanzate nella piattaforma per il rinnovo contrattuale presentata un anno fa – commenta Alessandro Pagano, segretario generale Fiom Cgil Lombardia -. Aumento reale del salario, difesa dell’occupazione, salute e sicurezza, investimenti sul diritto a formazione e incremento delle competenze sono temi di grande attualità ed urgenza per le lavoratrici ed i lavoratori anche nel difficile momento che il paese sta attraversando. Su questi temi è necessario un profondo cambiamento delle posizioni delle nostre controparti. Con la mobilitazione di questi giorni, fatta di centinaia di partecipate assemblee e scioperi, gestiti ed organizzati insieme alle delegate e ai delegati nei posti di lavoro, si è materialmente evidenziata la determinazione di tutti per raggiungere al più presto l’accordo per un rinnovo contrattuale in linea con le necessità di lavoratrici e lavoratori, ben rappresentate nella piattaforma presentata unitariamente e che rimane per noi il punto di riferimento della vertenza».

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 04 Novembre 2020
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