Anniversario 4 Novembre a Legnano, cerimonie in tono minore, ma espressioni di un profondo valore civile
Prima all'Associarma, quindi in piazza San Magno e infine al cimitero monumentale, le tre tappe di un corteo ridotto ai minimi termini
Cerimonie in tono minore per la Festa dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, ma sempre con un profondo valore storico e civile. Prima all’Associarma, quindi in piazza San Magno e infine al cimitero monumentale, le tre tappe di un corteo ridotto ai minimi termini con il sindaco Lorenzo Radice, il presidente ANPI Primo Minelli, il presidente Associarma Antonio Cortese, il generale Bruno Tosetti, i gonfaloni del Comune e dell’Associarma, la tromba del Corpo bandistico legnanese per il momento del silenzio.
Poche altre presenze, più che altro legnanesi di passaggio, per evitare affollamenti e per rispettare il protocollo anticontagio, che hanno fatto esordire così il sindaco Radice nel suo messaggio alla città: «Avrei voluto guardarvi negli occhi, cittadini di Legnano. Avrei voluto intravedere anche oggi, nei vostri sguardi, ciò che conosco e di cui sono sicuro: il talento, la forza di volontà, la capacità di adattarsi alle situazioni, anche le più difficili, e di andare avanti, passo dopo passo. Non è stato possibile. L’emergenza sanitaria mette a dura prova le nostre qualità. L’emergenza sanitaria ci costringe a celebrare ricorrenze fondamentali senza incontrarci, senza poterci riconoscere nei gesti che ci sono abituali, nei volti che formano la nostra comunità». Per il testo completo cliccare qui.
Nessun discorso nei vari momenti celebrativi, ma anche Antonio Cortese, presidente Associarma ha espresso il suo pensiero con un messaggio (qui il testo integrale) in cui ha ricordato come «la data di oggi ci ripropone l’esperienza di un popolo capace di riscattarsi e di riconquistare il proprio destino, lasciando alle spalle macerie materiali e morali. La forte coesione e identità degli italiani ci deve soccorrere anche nell’affrontare l’attuale insidia della salute resistendo uniti contro un nemico aggressivo e insidioso, ma non invincibile».
«Sia oggi la giornata dell’unità nazionale attorno alle Forze Armate e Partigiane al fine di costruire una società migliore e di pace – l’appello di Primo Minelli, presidente ANPI – . La drammatica storia del secolo scorso ha la necessità di essere conosciuta nelle vittorie militari ma soprattutto è necessario conoscere il prezzo sociale pagato in termini di morti, feriti e mutilati, come monito contro la guerra. Sia oggi una giornata per ricordare i nostri militari all’estero impegnati a portare pace e soccorso alle popolazioni civili nei Paesi martoriati da guerre terribili. Dove il prezzo maggiore viene pagato dai più deboli». Per il suo intervento leggere qui
Ieri, sabato 31 ottobre, la deposizione delle corone ai cippi e ai monumenti in città aveva anticipato la giornata odierna, sempre con presenze ridotte alle autorità e senza pubblico.
Qui sotto, una video intervista a Primo Minelli, a conclusione delle cerimonie
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