Paolo Ferrè (Confcommercio Legnano): ” Nel nuovo DPCM misure che fanno male”
Questa volta però, ricorda il presidente dei commercianti, grazie a Confcommercio, saranno garantiti indennizzi a fondo perduto ed il ricorso al credito di imposta sugli affitti e la sospensione dell'Imu alle attività che saranno colpite
Commercianti legnanesi decisamente critici per le nuove restrizioni imposte dal DPCM comunicato dal governo in giornata e che rimarrà in vigore fino al 24 novembre.
Questo, infatti, il commento odierno di Paolo Ferrè, presidente Confcommercio di Legnano: «Nel nuovo DPCM ci sono misure che fanno male e dimostrano ancora una volta il fallimento delle istituzioni che non sono state in grado di far ripartire il Paese in sicurezza. Questa volta però c’è da segnalare che, grazie all’intervento della nostra Confcommercio ed in particolare del Presidente Sangalli, ieri impegnato in una complessa giornata di serrata concertazione col Governo, saranno garantiti indennizzi a fondo perduto ed il ricorso al credito di imposta sugli affitti e la sospensione dell’Imu per tutte quelle attività che saranno colpite direttamente dal provvedimento».
«Non è sicuramente la panacea di tutti i mali ma è un piccolo passo nella direzione auspicata per cercare di dare ristoro a quei comparti che si trovano costretti a chiudere in toto o anche solo parzialmente le loro attività», conclude Ferrè.
«Ora che il Governo ha deciso la chiusura di interi settori deve prevedere il ristoro dei mancati ricavi. Non si può chiedere alle categorie che hanno investito una montagna di denaro per rispettare le norme anti COVID di chiudere i battenti senza prevedere le risorse per dipendenti, affitti, bollette e fornitori», così in serata l’assessore al Bilancio, Finanza e Semplificazione della Regione Lombardia, Davide Caparini.
«Regione Lombardia farà la sua parte – prosegue l’assessore al Bilancio – ma noi non abbiamo una ‘macchinetta’ per fare soldi per erogare gli aiuti, quella ce l’ha solo lo Stato e si chiama poter fare debito. Stiamo lavorando per rastrellare tutte le risorse possibili – ha concluso Caparini – per poi indirizzarle sui settori più colpiti. Ovviamente fermo restando il più ingente piano di investimenti in opere pubbliche che nessuna regione d’Europa può vantare, il Piano Lombardia da 3,5 miliardi».
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