Busto Garolfo, parcheggi lilla per disabili contro l’inciviltà
Non potendo assegnare posti auto personalizzati ai disabili, Busto Garolfo ha deciso di individuare parcheggi di cortesia con cartelli e vernice lilla
Parcheggi lilla per disabili per dare al paese un messaggio di civiltà e sensibilizzare i cittadini nei confronti delle difficoltà quotidiane con cui devono fare i conti i portatori di handicap: è questa la soluzione di Busto Garolfo per andare oltre i limiti imposti dalla normativa e fare un passo verso una cittadina più inclusiva.
L’idea non è una novità assoluta: da anni, infatti, nei parcheggi di centri commerciali e supermercati e anche in qualche posteggio pubblico hanno fatto la loro comparsa gli stalli rosa dedicati alle donne in gravidanza o con bimbi piccoli. Così in estate Palazzo Molteni, scontrandosi con l’impossibilità di assegnare posti auto per disabili personalizzati in base alla normativa, ha pensato di replicarla in paese, prima con dei cartelli e poi con una mano di vernice lilla.
Chi dispone del contrassegno di parcheggio per invalidi o portatori di handicap può infatti chiedere il parcheggio riservato sotto casa o comunque nelle immediate vicinanze anche qualora non abbia la patente e sia qualcun altro a guidare l’auto per le sue esigenze, ma per l’assegnazione è necessario che l’abitazione si trovi in un’area urbana ad alta densità di traffico e con pochi posti per la sosta. Condizioni obiettivamente difficili da ravvisare in quasi tutto Busto Garolfo, così Polizia Locale e amministrazione hanno optato per il posizionamento di cartelli ad hoc a fine primavera, dopo che il problema era già stato sollevato anche lo scorso anno.
La segnaletica verticale però non è bastata: sanzioni per chi parcheggia laddove ci sono cartelli infatti non ce ne sono, e la solidarietà che aveva invaso a parole i social dopo le prime “denunce” del problema nei fatti ha lasciato il posto ad una diffusa tendenza ad accaparrarsi comunque il posto auto. Così il Comune ha pensato di risolvere il problema con vernice e pennello tingendo di lilla i due posteggi ad hoc del paese, che si trovano in via Sauro e in via Inveruno. E il miglioramento c’è stato, anche se la mano di colore non cambia l’impossibilità di punire i trasgressori con una multa.
«I cartelli non venivano rispettati – racconta Stefano Russo, disabile bustese 26enne -: abbiamo anche provato a chiamare la Polizia Locale ma di fatto non potevano intervenire perché si tratta di posteggi di cortesia che non sono assegnati in base ad una normativa. Quindi ho deciso di provare a contattare il sindaco per trovare una soluzione, e l’idea è stata quella di usare il colore. Da allora il parcheggio è quasi sempre libero»
L’idea del parcheggio di cortesia potrebbe anche essere replicata in paese, dato che a Busto Garolfo abitano circa 400 persone diversamente abili, anche se si tratta di una soluzione che «andrà valutata caso per caso», come sottolinea il comandante della Polizia Locale Antonello Grassi. Più ancora della vernice lilla, però, «serve consapevolezza da parte dei cittadini – aggiunge il sindaco, Susanna Biondi -: è facile indignarsi quando viene segnalato il problema ma poi usare comunque il posto auto e magari rispondere anche male a chi lo fa notare».
Il posto auto sotto casa sicuramente per Stefano Russo è un passo avanti, ma il 26enne anche prima della comparsa della vernice lilla di certo non è rimasto alla finestra: grazie all’associazione cui si appoggia, la UILDM di Legnano, il bustese sta infatti portando avanti «progetti di vita indipendente per sviluppare l’autonomia di ragazzi con una patologia come la mia – come racconta lui stesso -, e l’anno scorso mi è stato proposto di fare il servizio civile: non solo ho avuto la possibilità di prendermi delle responsabilità, ma anche di ricevere uno stipendio, che è un segnale importante».
Il parcheggio di cortesia, peraltro, potrebbe essere solo la prima di una serie di iniziative per rendere Busto Garolfo sempre più a misura di tutti. Luciano Lo Bianco, presidente della sezione UILDM di Legnano, ha lanciato anche la proposta di una rete tra amministrazione e associazione «per la pianificazione degli interventi relativi alla mobilità sul territorio per creare un paese inclusivo a partire dai bisogni dei cittadini con costi quasi azzerati e mediazioni consapevoli». Idea che per l’assessore alle politiche sociali, Stefano Carnevali è «da cogliere al volo: un’indagine finalizzata ad una progettazione congiunta che ci permetta, quando ci saranno interventi da avviare, di avere già un database con le posizioni delle abitazioni di cittadini con fragilità aiuterebbe ad una realizzazione più consapevole e quindi più utile».
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