Covid-19, positivo un operatore della RSA Sant’Erasmo
Positivo al Covid-19 un operatore della Fondazione Sant'Erasmo che collabora part time anche con la RSA di Concorezzo dove si è sviluppato un focolaio
Da ieri, giovedì 15 ottobre, lo “spettro” del Covid-19 era tornato ad allungarsi sulla Fondazione Sant’Erasmo, una delle RSA di Legnano colpita più duramente dal virus durante la prima fase dell’emergenza sanitaria: tra gli operatori che lavorano part time nella struttura cittadina, infatti, c’è anche un collaboratore della RSA di Concorezzo dove nelle ultime ore i contagi sono lievitati fino a toccare quota 51. Ora il dubbio che teneva la Fondazione Sant’Erasmo con il fiato sospeso è diventato una certezza: anche il tampone dell’operatore “condiviso” è risultato positivo al coronavirus.
«Nelle scorse ore abbiamo appreso che un nostro operatore part time collabora anche con una RSA di Concorezzo al centro di un importante focolaio Covid – spiegano il presidente Domenico Godano e il direttore generale Livio Frigoli -. Appena appresa la notizia, in via precauzionale abbiamo individuato tutti coloro, fra ospiti e personale del Sant’Erasmo, che hanno avuto contatti con il predetto operatore nell’ultima settimana e abbiamo disposto e già eseguito tamponi su ciascuno di loro. Purtroppo oggi abbiamo avuto la conferma che mai avremmo voluto avere: il predetto operatore è risultato positivo al tampone. Asintomatico, si trova in isolamento domiciliare».
Ora la fondazione attende il responso dei tamponi a cui sono stati sottoposti i contatti stretti del collaboratore che ha contratto il virus. «Non appena in possesso degli esiti, provvederemo a contattare i parenti degli ospiti per comunicare le singole situazioni – concludono presidente e direttore generale -. Comunque sia, al momento nessuno fra gli ospiti e fra gli operatori della Fondazione Sant’Erasmo accusa sintomi di Covid».
La pandemia è quindi tornata a bussare alla porta della RSA di corso Sempione, che proprio pochi giorni fa aveva deliberato lo stop alle visite dei familiari in via preventiva e ad inizio ottobre aveva concluso il primo screening di massa della fase due, durante il quale sono stati sottoposti al tampone 165 persone tra liberi professionisti, lavoratori delle aziende in appalto con rapporto continuativo, volontari e lo stesso presidente.
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