Luca Benetti, a 23 anni il più votato a Legnano: “Mi metterò al servizio dei giovani”
Intervista al candidato dei Giovani Democratici in lista con Lorenzo Radice Sindaco che ha ottenuto il più alto numero di preferenze: 433
La politica intesa come la più alta forma di servizio. E’ così che Luca Benetti, classe 1996, dottorando in statistica e computer science, ha improntato il suo percorso di giovane impegnato nella squadra dei Giovani Democratici a sostegno di Lorenzo Radice Sindaco, ottenendo il numero maggior di preferenze alle ultime elezioni di Legnano. 434 voti che per un ragazzo di 23 anni alla sua prima candidatura rappresentano un vero e proprio exploit.
Quando hai iniziato ad interessarti di politica?
Al liceo Galilei di Legnano ero rappresentante di Istituto e fin da giovanissimo mi sono occupato di politica che per me significa anche impegno nel sociale. Sono educatore all’oratorio di San Magno e ho sempre fatto volontariato. Un anno e mezzo fa mi sono tesserato ai Giovani Democratici, un gruppo coeso al quale Lorenzo ha voluto dare spazio. Inserendo 5 di noi in lista ha portato quel rinnovamento nel Pd e nel centrosinistra su cui ha tanto insistito, senza rottamare nessuno, anzi facendo tesoro dell’esperienza. Comunque andrà a finire il prossimo consiglio comunale avrà una altissima rappresentanza di giovani e questo è un buon punto di partenza.
Ti aspettavi questo risultato?
Assolutamente no. Io non conosco 434 persone. Sul territorio però mi sono sempre speso, sia a livello di volontariato che educativo. Quando fondi un’associazione e porti più di 10o ragazzi ad ascoltare un professore che parla di filosofia politica a Legnano, quando utilizzi il tuo tempo fuori dallo studio dedicandolo agli altri, si generano legami che non sono dati dall’interesse ma dall’ascolto, dal volere farsi carico dei problemi, delle idee e delle cose belle. Tutto questo alimenta una rivoluzione che è anche quella che sta compiendo Lorenzo. In campagna elettorale siamo andati a piedi in tutti i quartieri di Legnano, anche sotto la pioggia e la grandine e la cosa più importante che abbiamo fatto è stata quella di ascoltare le persone, i loro bisogni.
Quali sono questi bisogni e in particolare quelli dei giovani?
Nelle periferie sicuramente la carenza di servizi che con il nostro programma cerchiamo di colmare andando a portare i servizi diffusi, come la biblioteca diffusa nei quartieri, creando anche luoghi di aggregazione, che sono anche quelli che cercano i giovani. Come Giovani Democratici siamo stati invitati a scrivere il programma: crediamo molto nella consulta dei giovani che mira a fare avvicinare il mondo giovanile alle Istituzioni, uno strumento importante di coinvolgimento, puntiamo alla rivitalizzazione dei parchi anche come luoghi dove sviluppare eventi sociali e culturali. Penso a Milano, al parco Sempione e a manifestazioni come Book City.
Cosa ti aspetti adesso?
Il mio obiettivo a breve termine è quello di finire la tesi e vincere al ballottaggio. Non mi aspetto altro. Sicuramente siederò in consiglio comunale. Adesso siamo 5 giovani tra i primi 8 eletti e vogliamo portare avanti quello per cui ci stiamo battendo. Abbiamo una grande responsabilità e, indipendentemente dal verdetto del 4 e 5 ottobre, questo è un progetto che inizia adesso, che durerà per i prossimi 5 anni e gli altri 5 ancora. Bisogna pensare al futuro. Sul ballottaggio sono fiducioso, sicuramente bisogna ascoltare tutti, soprattutto chi rappresenta un ampio bacino di persone.
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