C’è chi pensa sia un farsa, altri ancora sono convinti che la covid-19 colpisca solo gli anziani. Ma l’unica cosa certa è che la pandemia non è finita, basti pensare che il reparto di Infettivologia di Legnano sta curando nuovi casi. Un numero limitato e basso, ma non del tutto confortante visto che pochi giorni fa un paziente, aggravatosi, è stato trasferito nella Terapia Intensiva del Sacco di Milano, tra i cinque reparti Covid-19 attualmente operativi in tutta la Lombardia.

La situazione non è critica, ma, come precisa il dr. Paolo Viganò, direttore dell’U.O Malattie Infettive dell’Asst Ovest Milanese, il virus circola ancora e l’attenzione non va abbassata. Tra i fattori che meritano considerazione, l’età del contagio scesa attorno i 40 anni. I nuovi casi, attualmente curati a Legnano, sono cinque, tutti riferiti a persone rientrate dalle vacanze. Un dato, viene sottolineato, in linea con quanto sta accadendo a livello nazionale.

L’Ospedale di Legnano è pronto ad affrontare ogni evenienza: essendo un nosocomio Covid-19, la direzione ha organizzato i suoi spazi per allestire un’area di Terapia Intensiva d’urgenza attivabile in caso di necessità. Area quest’ultima pensata per accogliere i pazienti gravi che potrebbero presentarsi durante la stagione invernale.

Poco più di cinque mesi non bastano per poter capire appieno il comportamento del virus, spiega ancora il dr. Viganò. E, visto che l’arrivo del vaccino non sarà immediato, non resta altro da fare che «autogestirsi con coscienza per evitare il rischio di contagio», perché la convivenza con il Coronavirus sarà ancora piuttosto lunga.