Regione Lombardia: tampone per chi proviene da Grecia, Spagna, Croazia e Malta
Il provvedimento è stato concordato al termine di una riunione straordinaria fra i rappresentanti del Governo e delle Regioni
«Una decisione importante: il Governo ha accolto con favore le sollecitazioni e le preoccupazioni della Lombardia e delle Regioni sui nuovi contagi da Covid19, concordando la formulazione di linee guida nazionali, con l’obbligo del tampone entro 48 ore, per chi rientra o arriva in Italia dai Paesi Europei con il maggior numero di contagi in questo momento». E’ questo il commento del presidente della Regione Lombardia in merito all’Ordinanza nazionale che stabilisce le regole per chi proviene da Grecia, Spagna, Croazia e Malta, con l’obbligo dell’auto segnalazione alle autorità sanitarie territoriali e la disposizione del tampone conseguente, a meno che non vi sia l’attestazione dell’esito negativo al test molecolare rilasciata nelle 72 ore precedenti l’arrivo in Italia. Il provvedimento è stato concordato al termine di una riunione straordinaria fra i rappresentanti del Governo e delle Regioni.
«Per i cittadini lombardi che rientrano da questi Paesi – spiega l’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera- mettiamo a disposizione il supporto operativo e informativo necessario attraverso il numero unico 116117, che fornirà i riferimenti delle ATS di competenza per domicilio. Nel periodo precedente l’effettuazione del test ed in attesa del suo esito, ferma restando l’indicazione di informare immediatamente il proprio medico oppure operatore sanitario pubblico in caso di insorgenza di sintomi sospetti è fortemente consigliato ridurre la vita sociale ed è indispensabile l’utilizzo della mascherina anche all’aperto ed in presenza di conviventi nella propria abitazione».
«Regione Lombardia – conclude l’assessore al Welfare – ha affrontato da subito il tema dei cittadini provenienti dall’estero attraverso un protocollo specifico per il settore agricolo che prevede il tampone per i lavoratori stagionali e con il monitoraggio e controllo costante da parte delle ATS per coloro che hanno contatti stretti (ad es. le badanti) con persone anziane e fragili».
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