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Covid-19: da settembre i Medici di famiglia prenoteranno i tamponi

È una delle novità del 'Piano operativo' che completa il quadro delle azioni anti Covid- 19. Le Ats predisporranno screening per i lavoratori

Covid-19 tamponi

Il tampone in ambito extra ospedaliero a partire da settembre verrà prenotato direttamente dai medici di famiglia e di continuità assistenziale. Potranno richiederlo anche pediatri, medici USCA, medici competenti, medici delle strutture socio – sanitarie residenziali, contestualmente alla segnalazione del caso sull’apposito cruscotto informativo. Le Ats, nel contempo, predisporranno screening per i lavoratori a rischio.

Sono alcune delle novità del ‘Piano operativo’ varato dalla Giunta regionale, che completa il quadro delle azioni anti Covid programmate e messe in atto da Regione Lombardia in questi mesi. Un ‘Piano’, quello presentato oggi, martedì 5 agosto, dall’assessore al Welfare Giulio Gallera, elaborato a seguito di un approfondito confronto con i rappresentanti degli Ordini dei Medici e degli Infermieri, dei Sindacati Confederali lombardi, dell’ANCI, e con il Comitato Tecnico Scientifico e le Direzioni strategiche delle ATS e delle ASST.

L’attivazione del sistema di monitoraggio: avviene attraverso i datori di lavoro, con la misurazione della temperatura quotidiana dei dipendenti e la successiva segnalazione ai medici di riferimento; il sistema della medicina territoriale (MMG, Pediatri, medici di continuità assistenziale) a seguito del riscontro/segnalazione di sintomatologia sospetta da parte dei cittadini/assistiti.

Il cardine della diagnosi è l’esecuzione dei tamponi, che avviene entro 48 ore dalla segnalazione, per la conferma di un caso mentre il contact tracing è l’attività che sta alla base del contenimento dei casi secondari. «I tamponi – spiega Gallera -sono effettuati per diagnosi, soggetto segnalato come caso sospetto, contatto di caso individuato a seguito di inchiesta epidemiologica con particolare attenzione ai contatti stretti. per accertare la guarigione di caso (doppio tampone negativo a distanza di 24 ore) e per screening».

Le ATS programmeranno a scopo preventivo screening mediante tampone nasofaringeo ai lavoratori impiegati: nei comparti agricolo, alberghiero/ricettivo e della ristorazione in prevalenza stagionali, anche tenuto conto delle condizioni abitative temporanee con elevata promiscuità sociale. Nei poli logistici di distribuzione, stante l’elevata esposizione in territori con diversi profili di rischio epidemiologico. Nel trasporto pubblico, al personale che assiste al domicilio soggetti anziani/fragili (badanti). Verrà effettuato anche a lavoratori per i quali la ATS rileva contestualmente situazioni di rischio nell’ambito lavorativo e condizioni abitative temporanee con elevata promiscuità sociale. Nell’elenco dei lavoratori a rischio c’è anche il personale sanitario anche convenzionato e socio sanitario.

Viene inoltre prevista l’effettuazione di tampone nasofaringeo entro la fine della quarantena a cittadini di rientro da nazioni per le quali vige l’obbligo di quarantena all’arrivo in Italia.

Le ATS effettueranno la sorveglianza telefonica, almeno ad inizio e fine quarantena, per tutti i casi ed ai contatti stretti, fermo restando il monitoraggio clinico in capo al MMG/PLS anche con sistemi di Telesorveglianza e avvalendosi del supporto della USCA e ADI COVID-19.

«L’isolamento dei casi sospetti e successivamente accertati – sottolinea l’assessore Gallera – nonché dei contatti di caso costituisce l’intervento più importante per il controllo dell’insorgenza di casi secondari e quindi di cluster. A fronte delle segnalazioni che pervengono dai diversi soggetti coinvolti, sia dell’area sociale che dell’area sanitaria di inadeguatezza domiciliare delle condizioni necessarie a realizzare il corretto isolamento, l’ATS all’occorrenza ne dispone l’effettuazione presso una struttura dedicata: alberghiera o residenziale».

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Pubblicato il 05 Agosto 2020
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