Elezioni a Legnano, Marazzini: “Ci salveranno solo il Movimento 5 Stelle e la sua rivoluzione”
Abbiamo chiesto all'ex consigliere comunale cosa pensa dei candidati sindaco. Ecco i suoi giudizi, negativi per quasi tutti, un po' meno per la Sinistra e una totale approvazione del Movimento 5 Stelle
Giuseppe Marazzini è sempre stato un personaggio che abbiamo apprezzato, in politica, per l’atteggiamento discreto, risoluto ma discreto. Non l’abbiamo mai sentito attaccare l’avversario in maniera violenta, mai sui social “leone da tastiera”, mai esagerato nelle sue esternazioni pubbliche. Per noi, un esempio di politica cui ispirarsi. Questo non significa che al nostro “arbitro” di queste elezioni manchi spirito critico e polemico (leggerete più avanti…), ma insomma tutto con i dovuti modi comportamentali.
Marazzini da tempo si è avvicinato al Movimento 5 Stelle. Non è entrato nella lista pentastellata, così come non aveva partecipato alle ultime elezioni del 2017. Oggi, preferisce il ruolo di “consulente”, sostenendo dall’esterno, diciamo così, la candidatura dell’avv. Simone Rigamonti che, ci racconta, «frequento da tempo per impegni personali e al quale riconosco meriti sicuramente professionali, oltre che di carattere politico». Questo rapporto ci permette di conoscere un aspetto nuovo, almeno per noi, dell’attività che oggi Marazzini svolge con passione e dedizione, nella veste di responsabile della Onlus Centro per la salute Maccacaro, attività che svolge insieme a quella di ricercatore-storico (frutto di studi universitari giovanili, non su facebook…. e ride) per un progetto con il quale desidera raccontare la storia della Franco Tosi.
Insomma, altro che pensionato! Marazzini è un uomo impegnatissimo, vestito sempre della sua discrezione che non gli impedisce, in ambito elettorale, di esternare giudizi come quello per cui «il sistema avrebbe bisogno di essere rivisto, così mostra di non essere più adeguato al momento attuale». Il riferimento è al meccanismo in sé del doppio turno, con ballottaggio finale tra i due candidati più votati, ma anche a situazioni come quella legnanese che nelle ultime tre elezioni ha finito per presentare 20 candidati alla carica di sindaco.
«Ero abbastanza convinto che il Comitato Legalità sarebbe stato rappresentato da un unico candidato – una sua prima esternazione collegata all’attualità -. Non solo non sono riusciti a stare tutti insieme, ma si sono dispersi in maniera impensabile in tanti partiti e liste. Oggi, alcuni si ritrovano sì insieme, ma sembra più per personalismi e meno per convinzioni politiche».
L’aspetto giovanile di due tra i possibili futuri sindaci, Carolina Toia e Lorenzo Radice, sembra passare non tanto come una gradita novità, ma come una delusione: «Due candidature fragili, deboli». Giudizio ancora tenero, se pensiamo a Franco Brumana definito un «D’Annunzio al tramonto che va all’assalto del Libero Stato di Legnano, con un gruppetto di arditi civici» oppure a Franco Colombo leader di «una lista che non ha senso di esistere, personalizzata sulla sua figura, borghese e moderata», ma anche Alessandro Rogora si prende le sue, quando Marazzini parla dei Verdi come un «gruppo simpatico, ma che vola troppo alto». Si salva Lucia Bertolini, perchè «è una candidata che da ex insegnate potrà essere utile per aiutare il ritorno a scuola e perchè, se la Sinistra non è rimasta legata alla coalizione di Radice, non si può sempre dare la colpa a loro. Forse anche qualcun altro, sponda democratica, ha precise responsabilità».
Il passato da leader nella Sinistra legnanese potrebbe aver influenzato l’assegnazione del titolo di migliore a Bertolini, ma non è finita qui. All’ultimo secondo della “partita elettorale” in cui gli abbiamo assegnato il ruolo di arbitro imparziale, Marazzini si lascia travolgere dalla passione e lancia il suo personale appello al voto per «Simone Rigamonti e gli amici del Movimento 5 Stelle, persone di qualità. Con loro e solo con loro potremmo avere in città la rivoluzione di cui abbiamo bisogno per un totale cambio di passo». Un arbitro che al 90° fa vincere gli amici, dai… Marazzini che combina? Il VAR elettorale lo richiama, lui prende tempo, almeno fino al 21 settembre prossimo.
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