«Noi lì un parcheggio non lo vogliamo». Il pensiero del Circolo Legambiente di Parabiago, non cambia, nemmeno dopo un incontro avvenuto con il sindaco Cucchi, l’assessore Quieti, i tecnici del comune Marchetti e Colombo e l’ing. Lanuzza di Cap Holding sul progetto della vasca volano, su cui Legambiente aveva fatto una serie di osservazioni entrando nel merito della collocazione e dell’utilizzo a vasca ultimata. Nonché esprimendo molti dubbi che non avevano trovato risposte.

Pur riconoscendo la necessità di intervenire sul problema degli allagamenti nel sottopasso di Via Matteotti, dovuto essenzialmente alla rete fognaria realizzata nei primi anni del 2000 ma non adeguata alla portata d’acqua che gravita in quella zona così da provocare allagamenti sia del sottopasso sia delle abitazioni private vicine, Legambiente «continua a ritenere sbagliato che sopra la vasca volano dell’area verde di Via Verri-Cartesio si realizzi un parcheggio non necessario tenuto anche conto che l’interscambio della stazione di Parabiago già offre oltre 700 posti».

La proposta del Circolo Legambiente è così indirizzata a «mantenere l’area a verde una volta costruita la vasca e di renderla fruibile per il quartiere, essendo fra l’altro anche l’unica rimasta. Il Sindaco e Cap Holding si sono impegnati a riprogettare l’area rendendo meno invasivo il cemento che inevitabilmente la costruzione della vasca porterà con sé. Sull’onda di questa disponibilità, diciamo all’Amministrazione comunale che a settembre ci piacerebbe vedere un progetto che davvero recuperi tutta l’area con piantumazioni importanti e, sopra la vasca volano, una riduzione significativa dei posti auto oltre che ad una copertura che non preveda asfalto. Come dicevamo, siamo e rimaniamo contrari all’ipotesi parcheggio, non ci basta che vengano tolti qualche decina di posti auto! Noi lì, un parcheggio non lo vogliamo».

Insomma per Legambiente «l’area di Via Verri deve essere mantenuta completamente a verde. Per questo, e in conseguenza dell’enorme impatto ambientale derivato dai lavori, circa due anni di cantiere, e dall’infrastruttura stessa, chiediamo la massima trasparenza, attenzione all’ambiente e alla naturalità del luogo. Per dare un nostro contributo, nelle prossime settimane invieremo una lettera con le nostre proposte all’Amministrazione comunale».