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Al Circolone di Legnano, con l’ANPI, una pastasciutta antifascista e di riconciliazione

Al Circolone di Legnano, rinnovata la tradizione della pastasciutta antifascista nel ricordo del piatto cucinato da papà Cervi alla caduta di Mussolini

Generico 2018

Una “pastasciutta” non tanto contro qualcuno, ma di riconciliazione. Così Vittoriano Ferioli, anima storico del Circolone di via S.Bernardino ha voluto battezzare il tradizionale evento che ogni anno riunisce amici e associati della sezione legnanese ANPI, per ricordare il piatto cucinato da papà Cervi il 25 luglio 1943: «Allora, fu grande festa a Casa Cervi, come in tutto il Paese. Una gioia spontanea di molti italiani che speravano nella fine della guerra – ricorda Ferioli -. Avrebbero potuto tirar fuori dalla cantine i fucili. Invece, andarono in cucina e prepararono pentole di maccheroni al sugo. Un gesto di riconciliazione che oggi, qui, vogliamo rinnovare».

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Anpi, pastasciutta antifascista 4 di 13

L’invito è stato accolto da un folto gruppo di associati e completato da Lorenzo Radice, candidato sindaco e socio Anpi, dai sindacalisti Jorge Torre, Giuseppe Oliva e Stefano Dell’Acqua, dall’ex capogruppo democratico Federico Amadei, da tanti semplici cittadini. Con loro Primo Minelli presidente ANPI: «Oggi, in ricordo di papà Cervi e dei suoi sette figli fucilati dai fascisti, l’ANPI di Legnano in collaborazione con il Circolane ha vissuto una bella e partecipata giornata. Ritrovandoci per mangiare la pastasciutta che ricorda quell’evento, si sono ribaditi i valori dell’antifascismo, della Costituzione democratica, i diritti e la dignità per tutti. I valori del lavoro, della pace e della solidarietà tra i popoli contro il razzismo, valori che non muoiono mai. La crisi sanitaria ed economica che stiamo vivendo ci richiama all’attualità di quei valori e ci ricorda che da solo non si salva nessuno».

«Uomini come papà Cervi ci hanno lasciato una eredità che dobbiamo far vivere e coltivare tramandandola alle future generazioni, affinché non si ripetano le tragedie della seconda guerra mondiale con tutti i suoi lutti e gli stermini di massa avvenuti», il commento finale di Minelli, prima di “inforchettare” il suo piatto di pastasciutta, antifascista e riconciliante.

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 25 Luglio 2020
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