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Asst Rhodense, un ambulatorio per controllare i pazienti Covid-19

Nella sola Lombardia sono stati oltre 88mila i malati Covid-19, di queste più di 23mila in provincia di Milano di cui oltre 1000 curati nell'Asst Rhodense.

Attivato nell’Asst Rhodense uno specifico ambulatorio dedicato al follow up dei pazienti Covid-19. L’obiettivo è anche monitorare le persone dopo la guarigione e contribuire al progetto regionale di ricerca sul Covid. Nella sola Lombardia sono oltre 88mila le persone che hanno contratto il virus, di queste più di 23mila in provincia di Milano di cui oltre 1000 curati in Asst Rhodense.

Gli studi scientifici attualmente a disposizione dimostrano che in una discreta percentuale di
pazienti con infezione da Sar-cov-2 grave e molto grave, caratterizzata da polmonite interstiziale a focolai multipli e insufficienza respiratoria, possono manifestarsi dei quadri polmonari caratterizzati da sviluppo di fibrosi polmonare, una condizione di per sé quasi sempre irreversibile, che si esprime clinicamente con una compromissione respiratoria con diversi livelli di gravità.

La Pneumologia ha gestito 400 pazienti molto gravi, inoltre 100 pazienti dimessi dalla terapia Intensiva e altrettanti da reparti a bassa intensità di cura.  «Dopo l’infezione i polmoni sono a rischio per almeno 12 mesi – spiega il direttore della Pneumologia Francesco Bini – anche per più tempo se si tratta di pazienti che hanno avuto polmoniti multiple con necessità di ventilazione non invasiva o intubazione tracheale. Un ambulatorio dedicato è indispensabile al fine di prendere in carico questi pazienti, sia nell’ottica di una gestione adeguata della complicanza principale respiratoria, sia anche per la possibilità di poter eseguire trial farmacologici specifici, la cui evidenza sta diventando attualmente sempre più presente nella letteratura scientifica mondiale».

Al paziente verrà fatta una visita pneumologica completa associata a valutazione ecografica toracica secondo le indicazioni internazionali, ossia un’esecuzione su 6 campi polmonari anteriormente e 6 posteriormente, l’emogasanalisi, la valutazione dei volumi e dei flussi polmonari, la diffusione alveolo-capillare, la valutazione della differenza alveolo arteriosa dell’ossigeno, il test del cammino e l’oscillometria a 5 hz di frequenza. «Sulla base della nostra decisione clinica verranno poi eseguite delle valutazioni radiologiche o altro. Tutto ciò è importante perché la letteratura scientifica di queste ultime settimane dice che la fibrosi polmonare potrebbe rappresentare il pericolo di domani».

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Pubblicato il 10 Giugno 2020
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