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Un’avventura inaspettata

“Buongiorno”, dissi ai giornalisti venuti per intervistarmi...

Generico 2018

“Buongiorno”, dissi ai giornalisti venuti per intervistarmi. “ Come voi già sapete circa due settimane fa sono stato protagonista di una bruttissima esperienza che non augurerei a nessuno e che adesso vi racconterò “.
Ci fu un attimo di silenzio in cui vidi tutti prepararsi con taccuini e registratori; mi venne un po’ d’ ansia, ma mi feci coraggio e incomincia a raccontare.
Tutto incominciò un sabato sera durante una festa in maschera che avevano organizzato un gruppo di miei amici. Ad un certo punto andai in giardino perché mi sembrava di aver visto Daniele, che effettivamente non era ancora arrivato, lo chiamai dicendogli: “Ciao Dani finalmente sei arrivato!”… Ma quando si voltò, mi accorsi subito che non era lui, ma un ladro che aveva appena svaligiato l’abitazione vicina!
D’istinto iniziai a correre per rientrare in casa, avvisare tutti e chiamare la polizia, ma un proiettile mi ferì al piede sinistro, caddi a terra e vidi che il ladro era armato.
Mi fece salire nella sua macchina minacciandomi con la pistola, dal suo accento capii subito che era straniero. Una volta in macchina il suo complice mi colpì in testa, penso con una mazza, facendomi svenire.
Mi risvegliai dolorante in una specie di magazzino abbandonato. Un uomo mi stava medicando il piede, io gli chiesi subito con tono spaventato dove mi trovavo e lui mi rispose: “Siamo prigionieri di un delinquente di nome Tasos, ci troviamo a Mykonos. Il mio nome è Francesco e sono italiano come te.”…Ero terrorizzato.
Dopo un po’ arrivò Tasos e dal suo tono di voce mi resi conto che era il ladro che mi aveva sparato; mi disse che anche io, come Francesco, sarei rimasto lì come suo prigioniero finchè lui non avrebbe deciso cosa farsene di noi.
Ovviamente non era mia intenzione rimanere lì volevo scappare via, riuscii a convincere Francesco a venire via con me, perchè inizialmente non voleva perpaura che se ci avessero scoperti ci avrebbero uccisi. Anche io avevo la stessa paura ma dovevamo tentare. Aspettammo un paio di giorniche il dolore al piede mi passasse, per fortuna mi aveva colpito di striscio, e studiammo un piano per fuggire.
Una sera, dopo una misera cena che ci concessero, aspettammo che arrivasse la notte cercando di non addormentarci, quando fuori dal magazzino non sentì più nessun rumore scappammo attraverso una piccola finestra rompendo il vetro. Sfortunatamente il rumore dei vetri rotti svegliò Tasos, che abitava a fianco al magazzino, che ci inseguì. Non sapevamo dove andare, ma continuavamo a correre, ci accorgemmo che eravamo vicino al porto perché sentimmo il fischio di un traghetto in partenza. Non so come ma riuscimmo a salire al volo, mentre Tasos veniva fermato da delle guardie.
Sul traghetto fermarono anche noi, ma appena raccontammo loro la storia la polizia controllò che fosse vero. A quel punto ci fecero imbarcare e partimmo per l’ Italia.
Arrivati a Bari io e Francesco ci salutammo con molta emozione, lui tornò a Napoli e io a Milano.
“Ammetto che ho fatto un po’ di fatica a tornare alla normalità, mi sento fortunato per come è andata a finire. Sono soddisfatto perché Tasos e il suo complice sono stati arrestati. Grazie per avermi ascoltato.”

Mattia Zerba 2E

Redazione
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Pubblicato il 30 Maggio 2020
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