Movida, niente alcol d’asporto dopo le 23
Da venerdì 29 maggio viene introdotto, dalle 23 alle 7, il divieto per tutti gli esercizi pubblici, di vicinato, attività artigianali e distributori automatici di vendere per asporto bevande alcoliche
Il Commissario straordinario del Comune di Legnano, Cristiana Cirelli, ha firmato un’ordinanza che limita la vendita di alcolici. Da venerdì 29 maggio viene introdotto, dalle 23 alle 7, il divieto per tutti gli esercizi pubblici, di vicinato, attività artigianali e distributori automatici di vendere per asporto bevande alcoliche di qualsiasi gradazione. Nella stessa fascia oraria sarà vietato il consumo di alcolici nelle aree pubbliche o private a uso pubblico, inclusi parchi e giardini. Il provvedimento si rende necessario dopo che, nella prima settimana di apertura di bar, pub, ristoranti e affini, è stato verificato il mancato rispetto delle misure per il contenimento del contagio da coronavirus (in particolare in merito ad assembramenti e mascherine protettive), oltre che il verificarsi a più riprese di episodi violenti che possono essere stati favoriti dall’assunzione di alcol.
La decisione del commissario straordinario arriva dopo l’ennesimo atto di violenza accaduto la notte scorsa in largo Seprio con due persone soccorse dalla Croce Rossa e l”intervento di Polizia di Stato e Carabinieri. Una ordinanza che trova d’accordo anche il presidente di Confcommercio Legnano e zona, Paolo Ferrè: «Sono stato preavvertito di questa restrizione e concordo con la dr.ssa Cirelli sulla necessità di mandare un segnale alla città – il suo commento -. Mi auguro tuttavia che la restrizione valga per chiunque venda alcolici e non solo i bar. Spero inoltre che si ponga giusta attenzione a quanti si riforniscono di bevande in maniera personale, per poi consumarle lontani dai locali. Io credo sempre necessaria la prevenzione e sono convinto che i gestori dei bar rispetteranno le nuove normative, come hanno sempre fatto in questo momento di particolare emergenza che li vede vittime di queste violenze, non assolutamente la causa».
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