Misure disabili: “Se il bando cambia, meno domande accolte”
Il piano di zona non ha accolto la richiesta di Mondo C.H.A.R.G.E., che chiedeva di modificare il bando per le misure di sostegno ai disabili
Non ci saranno modifiche al bando per le misure di sostegno ai disabili gravi e alle persone non autosufficienti pubblicato lo scorso 4 maggio dal piano di zona dell’Alto Milanese. La decisione è arrivata nei giorni scorsi, dopo che sul tavolo politico del piano di zona erano arrivate le richieste dell’associazione Mondo C.H.A.R.G.E., che rispetto al documento aveva sollevato più di una perplessità.
Il bando in questione è rivolto ai soggetti residenti nell’ex ambito Legnanese e nell’ex ambito Castanese «di qualsiasi età, al domicilio, che evidenziano gravi limitazioni della capacità funzionale che compromettono significativamente la loro autosufficienza e autonomia personale nelle attività della vita quotidiana, di relazione e sociale». Le misure previste per i due ex ambiti, però, sono diverse: i contributi stanziati per il Legnanese, infatti, sono più bassi di quelli previsti per il Castanese. E già questa differenza era stata criticata dall’associazione rescaldinese. Ma era stato sopratutto il taglio del 50% ai buoni sociali mensili per la compensazione delle attività di cura dei disabili assicurate dal caregiver familiare in caso di frequenza di un centro diurno a spingere Mondo C.H.A.R.G.E. a scrivere a tutti i Comuni del piano di zona, chiedendo che questo taglio venisse eliminato dal bando.
Il tavolo politico del piano di zona, però, ha respinto la richiesta. «Questa decisione – spiega il presidente del tavolo Franca Meraviglia, assessore alla partita a Canegrate – è stata da noi, non a cuor leggero, presa seguendo il parere tecnico portatoci dall’ufficio di piano e dal nostro tavolo tecnico. […] In seguito ad apposita simulazione tecnica effettuata sulle graduatorie “Buono Caregiver 2019”, si evince che se non fosse stato applicato l’abbattimento del 50% del contributo, avremmo avuto 14 domande finanziate in meno. La graduatoria vede già una numerosa lista d’attesa: l’anno scorso infatti siamo riusciti a finanziare solo il 31% delle domande presentate per il Buono Caregiver. Il tavolo politico ritiene quindi di adottare un criterio che permetta di ampliare il più possibile la platea dei beneficiari di una misura che solo lo scorso anno ha visto ben 162 nuclei familiari presenti in graduatoria ma non finanziabili per mancanza di risorse».
Come già era stato deciso lo scorso anno in fase di valutazione delle domande, «non verrà applicato un doppio abbattimento sui contributi, uno per la frequenza ai centri e uno per la non dichiarazione di assistenza per almeno 14 ore – sottolinea Meraviglia -: siamo ben consci del fatto che questo sia discriminatorio nei confronti dei cittadini». Il piano di zona ha anche deciso di coinvolgere le associazioni dei disabili e del terzo settore nella stesura del bando 2021 e si è impegnato a incrementare i fondi per le misure di sostegno oggetto del bando con le risorse stanziate dal “Decreto Rilancio” per il fondo non autosufficienza 2020.
La soluzione proposta dal piano di zona è stata comunque accolta con favore da Mondo C.H.A.R.G.E.: «Ovviamente era distante anni luce da noi l’idea di far mancare ad alcuno un contributo anche se minimo – spiega il presidente, Luigi Di Lello -. Fosse anche stata solo una la famiglia che non si sarebbe vista riconoscere il contributo, si è fatto bene a mantenere il bando così come emesso. Accolgo con favore anche il fatto che per il 2021 ci sia il proposito di interfacciarsi con le associazioni per la stesura del nuovo bando. Ringrazio anche per aver preso in considerazione la proposta di utilizzare l’incremento del fondo per le non autosufficienze, promesso con il “Decreto Rilancio”, per incrementare i fondi destinati alla misura B2, magari per colmare quelle differenze che oggi sono risultate evidenti, a parità di condizione».
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