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Bando da 15,7 milioni di euro per commercio e artigianato

L'obiettivo del bando regionale è quello di aiutare il tessuto produttivo nell'adottare le misure adeguate alla ripresa dell'attività

commercio

Un bando da 15,7 milioni di euro per sostenere le riaperture in sicurezza delle attività del commercio, artigianato, sport e altri settori. È stato pubblicato il bando sul sito di Regione Lombardia e su quello di UnionCamere Lombardia ‘Safe working – Io riapro sicuro’ sostenuto da Unioncamere Lombardia per sostenere le micro e piccole imprese lombarde chiuse durante l’emergenza epidemiologica Covid-19. L’obiettivo è quello di aiutare il tessuto produttivo nell’adottare le misure adeguate alla ripresa dell’attività in sicurezza sia per i lavoratori, sia per i clienti/utenti, sia per i fornitori.

La misura si rivolge a micro e piccole imprese che hanno almeno una sede operativa o un’unità locale in Lombardia e operano nei settori del commercio al dettaglio, dei pubblici esercizi (bar e ristoranti), dell’artigianato, del manifatturiero, dell’edilizia, dei servizi, dell’istruzione e dello sport. L’agevolazione consiste nella concessione di un contributo a fondo perduto, fino al 60% delle spese effettuate a partire dallo scorso 22 marzo e ritenute ammissibili per le piccole imprese e fino al 70% per le micro imprese, per un massimo di 25000 euro; l’investimento minimo deve essere pari a 2000 euro.

La dotazione finanziaria è 15.700.000 euro da parte di Regione Lombardia e di 3.480.00 euro messi a disposizione dalle Camere di Commercio su base territoriale. Le domande potranno essere presentate dalle ore 10 del 28 maggio fino alle ore 12 del 10 novembre 2020. La misura sarà dotata di un contatore della dotazione finanziaria che consentirà, se necessario, di chiudere il bando anche prima della data del 10 novembre in caso di raggiungimento di richieste di contributo pari alla dotazione finanziaria maggiorata del 20%.

Ammesse al contributo spese effettuate per diversi interventi come l’acquisto di macchinari e attrezzature per la sanificazione e disinfezione degli ambienti aziendali; apparecchi di purificazione dell’aria, anche portatili. Oppure per l’acquisto di strutture temporanee e arredi finalizzati al distanziamento sociale all’interno e all’esterno dei locali. Nel lungo elenco è ammesso anche l’acquisto di software e/o strumenti relativi al monitoraggio e controllo dell’affollamento dei locali; di dispositivi di protezione individuale, come ad esempio mascherine chirurgiche o filtranti, guanti in nitrile o vinile, occhiali, tute, cuffie, camici, soluzione idroalcolica igienizzante mani.

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 23 Maggio 2020
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