Misure disabili: “No al taglio per chi frequenta centri diurni”
Mondo C.H.A.R.G.E. chiede di eliminare dal bando per le misure di sostegno ai disabili il taglio previsto per il Legnanese per chi frequenta centri diurni
Quel pasticciaccio brutto del bando per le misure di sostegno ai disabili gravi e alle persone non autosufficienti. Il bando in questione è stato pubblicato lo scorso 4 maggio dal piano di zona dell’Alto Milanese ed è rivolto ai soggetti residenti nell’ex ambito Legnanese e nell’ex ambito Castanese «di qualsiasi età, al domicilio, che evidenziano gravi limitazioni della capacità funzionale che compromettono significativamente la loro autosufficienza e autonomia personale nelle attività della vita quotidiana, di relazione e sociale».
Ma le misure previste per i due ex ambiti sono diverse: i contributi stanziati per il Legnanese, infatti, sono più bassi di quelli previsti per il Castanese. Differenza dettata dal fatto che il nuovo documento ha recepito senza modifiche quello che prevedevano i singoli bandi quando ognuno dei due ambiti faceva per sé, complice anche il momento non semplice a causa dell’emergenza sanitaria.
Ad esempio, per Legnano e zona i buoni sociali mensili finalizzato a compensare le attività di cura dei disabili assicurate dal caregiver familiare ammontano a 300 euro mensili se le ore di assistenza sono più di 14 e a 150 euro se le ore sono meno di 14: cifre che per Castano e dintorni, invece, salgono rispettivamente a 400 e 200 euro. In questo caso, inoltre, il sostegno economico per il Legnanese subirebbe un ulteriore taglio del 50% in caso di frequenza di un centro diurno: taglio non previsto per il Castanese.
Proprio questo taglio finirà la prossima settimana sul tavolo politico in programma per il piano di zona, dopo le richieste formulate dall’associazione rescaldinese Mondo C.H.A.R.G.E., che si occupa di informazione, divulgazione e sostegno ad amici e familiari di persone affette, appunto, dalla sindrome di C.H.A.R.G.E.
Già le misure diverse per i due ambiti, per la verità, avevano suscitato qualche perplessità nell’associazione, che ha scritto agli undici sindaci dell’ex Legnanese per esprimere il suo «disappunto per la discriminazione che di fatto si è instaurata con l’uscita del bando». «Dalla lettura del bando – sottolinea l’associazione – abbiamo notato una particolare discrepanza in merito ai contributi riconosciuti ai disabili dell’ambito ex Legnanese rispetto a quanto riconosciuto ai disabili dell’ambito ex Castanese, come se l’accordo di programma che istituisce il Piano di Zona dell’Alto Milanese per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali e sociosanitari non esistesse.
Ma è soprattutto, come dicevamo, il taglio alla misura relativa al bonus per le attività di cura del disabile assicurate dal caregiver familiare in caso di frequenza ad un centro diurno ad aver fatto storcere il naso a Mondo C.H.A.R.G.E. L’associazione, infatti, sottolinea che una famiglia con un ragazzo disabile adulto residente in uno degli undici comuni del Legnanese (Busto Garolfo, Canegrate, Cerro Maggiore, Dairago, Legnano, Nerviano, Parabiago, Rescaldina, San Giorgio su Legnano, San Vittore Olona e Villa Cortese) «per l’assistenza del cargiver familiare per un periodo maggiore di 14 ore al giorno, ma che frequenta un centro diurno, si vedrebbe riconoscere 250 euro in meno rispetto alla stessa famiglia residente in uno dei comuni dell’ex ambito Castanese». E per questo l’associazione, che sulla frequenza ai centri diurni aveva già portato avanti una battaglia per far riscrivere al Pirellone la delibera relativa al piano regionale per la non autosufficienza per il triennio 2019-20021, chiede al piano di zona di eliminare dal calcolo del contributo finale questo abbattimento del 50%.
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