Fondazione Sant’Erasmo, tre visite dagli organi ispettivi
Sale a 30 il numero degli ospiti negativi al coronavirus alla Fondazione Sant'Erasmo, che nei giorni ha ricevuto tre visite da parte degli organi ispettivi
Tre visite degli organi ispettivi in pochi giorni alla Fondazione Sant’Erasmo, che si è messa a disposizione della magistratura nell’ambito dell’inchiesta legata alla gestione dell’emergenza sanitaria nelle strutture residenziali per anziani ed è stata oggetto di controllo anche da parte dell’ATS.
«Nel primo caso – spiegano dalla struttura – si tratta di un atto dovuto, conseguente al decesso del nostro infermiere Oualid. Nel secondo caso ci siamo messi a disposizione dell’autorità giudiziaria che sta indagando sulle procedure e le scelte effettuate dalle RSA in questa difficile fase. Da ultimo abbiamo ricevuto la visita ispettiva del servizio di vigilanza dell’ATS che si è chiusa con un verbale di pieno avallo delle misure e dei protocolli utilizzati dalla nostra fondazione dall’inizio della pandemia ad oggi».
Intanto, anche se la situazione rimane critica, per la struttura di corso Sempione iniziano ad intravedersi alcuni spiragli di miglioramento. A partire dalle condizioni degli ospiti: «Da diversi giorni i nostri anziani stanno meglio – sottolineano dalla Fondazione Sant’Erasmo – . Non si registrano febbri elevate e i decessi sono calati. Negli ultimi 15 giorni ne abbiamo registrati due: uno aveva tampone negativo, l’altro con tampone positivo ma anche con la veneranda età di 102 anni. La zona bianca verrà ampliata nella giornata di domani: il reparto chiuso tre settimane fa verrà riaperto e dedicato agli ospiti che sono guariti. Entro fine settimana avremo quindi due reparti di “negativi” per un totale di 30 ospiti».
Numero che, come sperano in corso Sempione, potrebbe crescere nei prossimi giorni, quando gli ospiti della “zona rossa” verranno sottoposti al secondo tampone. «Nei giorni scorsi il laboratorio per le analisi con cui eravamo convenzionati ha comunicato la sospensione dei servizi. Abbiamo subito reperito un nuovo laboratorio che sembra possa garantirci entro pochi giorni il secondo tampone per tutti gli ospiti della zona “rossa”. Confidiamo di effettuare rapidamente questo passaggio e speriamo di poter individuare nuovi “negativi” da inserire in zona intermedia e protetta».
Rimangono tuttora alti i numeri delle assenze tra il personale, che ad inizio settimana interessavano ancora al 48,6% dell’organico. La buona notizia, però, è che «stanno cominciando a rientrare gli operatori che si erano ammalati nella prima fase dell’epidemia: solo in questa settimana sono quattro i rientri in servizio». Domenica 10 maggio, inoltre, ha preso servizio nella struttura un’infermiera inviata dalla Protezione Civile, che darà manforte al personale della zona “rossa”.
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