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L’associazione italo-araba di Legnano in aiuto ad Avis

In un giorno cento soci dell'associazione hanno deciso di donare il sangue all'Avis "IN GINOCCHIO DAVANTI A MEDICI E INFERMIERI" ANCHE I MICETTI IN CAMPO CONTRO IL VIRUS ORA LEGALE, LANCETTE AVANTI UN'ORA

In un giorno cento componenti  l'associazione culturale italo-araba di Legnano hanno deciso di donare il sangue all'Avis. «L'associazione culturale italo-araba di Legnano ha chiesto ai suoi soci, circa 300 persone, chi fosse disponibile a cominciare a donare sangue. In un giorno hanno risposto all'appello in cento – spiega il presidente di Avis Legnano, Pierangelo Colavito – . In questi giorni si stanno svolgendo visite ed esami per verificare la loro idoneità. Intanto grazie e benvenuti». 
[pubblicita] La guerra è una delle metafore più usate per descrivere situazioni di emergenza. Però non sempre è la più appropriata, secondo Colavito «anzi, nel caso del coronavirus potrebbe essere controproducente – precisa il pesidente -. Dati più precisi, maggiore coordinamento tra le regioni, interventi più rapidi e mirati. Sono alcune richieste che fanno gli epidemiologi in un appello che abbiamo sintetizzato».

Donare il sangue resta tra le poche motivazioni valide per uscire da casa, «visto che non basta cucinare, leggere, guardare film e diventare cintura nera di bricolage per mantenere l'equilibrio psicologico in queste lunghe giornate domestiche», commenta il presidente Avis, che conclude «qusesto è anche un buon momento per ricordarsi che il Sistema sanitario nazionale non c'è sempre stato. Esiste dal 1978. Se ci pensate, non è nemmeno tantissimo. Se c'è, lo si deve anche a Tina Anselmi».

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 28 Marzo 2020
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