15 Marzo 2020

[pubblicita]Riceviamo e pubblichiamo con piacere alcune riflessioni di Anna Daverio, responsabile LILT Legnano. E' il pensiero di chi vive quotidianamente il disagio e le preoccupazioni per non poter assistere le persone più fragili con l'impegno di sempre. Stato d'animo comune a tutto il mondo del volontariato legnanese.

“Stiamo a casa” spesso dico queste parole, ma con un groppo alla gola. L’abitudine di stare vicino a chi sta soffrendo mi porta a pensare: come si può stare a casa quando ci sono persone che aspettano una solidarietà fattiva nei loro momenti così fragili?

Eppure questa è la realtà, il nostro stare a casa significa anche non creare problemi e tenere cara la vita degli altri e la propria.

E la mia forte comprensione va a coloro che sono sempre in prima linea, che portano a casa la stanchezza, che ubbidiscono al loro cuore: i medici, gli infermieri, tutti coloro che fanno parte della nostra sanità non trascurando i medici di base che stanno vivendo situazioni rischiose con professionalità e coraggio e i farmacisti, pronti ad ogni richiesta.

Un grazie stratosferico da parte anche di noi volontari che abbiamo a malincuore accettato di stare a casa, ma che siamo sempre vicino ai nostri assistiti con la comprensione e per fortuna  i mezzi di comunicazione  ci aiutano a far sentire la nostra presenza.

Il nostro volontariato ci porta ad essere positivi e così deve essere: Questa tragica esperienza ci fa capire come sia davvero importante, anzi vitale, essere insieme, condividere, non sempre criticare, ma mettere tutte le nostre energie a favore di tutti.

Dobbiamo guardare un pochino lontano ma… tutto andrà bene!

Anna Daverio
responsabile LILT Legnano