«Apprendiamo e cerchiamo di applicare le direttive che arrivano dal Ministero e dalla Regione, che sono i nostri punti di riferimento in questa situazione. La situazione sicuramente non è facile da gestire, ma crediamo nel buonsenso dei cittadini, che sembrano ben predisposti ad affrontare questa situazione». Giornata intensa quella di ieri, domenica 23 febbraio, per i sindaci del territorio, che prima si sono riuniti tra loro a Busto Garolfo, e poi si sono spostati in Regione per incontrare l'assessore alla sanità Giulio Gallera.

[pubblicita]Giornata, però, che ha portato anche le prime linee guida, ovvero «evitare gli assembramenti – come spiega il presidente del Patto dei Sindaci dell'Alto Milanese, Walter Cecchin –, cioè tutte le attività per le quali le persone si ritrovano, dai bar alle stesse funzioni religiose, sospese fino al 1° marzo. Ci è stato chiesto anche di usare il buonsenso, ad esempio per funerali e matrimoni, celebrandoli in forma ristretta con i soli parenti».

L'obiettivo, ora, è quello di informare il più possibile la cittadinanza. «Sicuramente i cittadini avranno ancora dei dubbi da chiarire – continua il sindaco di San Giorgio su legnano –, in questo momento noi stessi stiamo affrontando con la Regione alcuni punti che magari non sono stati perfettamente delineati nell'ordinanza, ma cercheremo di dare più informazioni possibili alla cittadinanza, sia tramite i siti internet istituzionali, sia tramite i canali social per chi ha la possibilità di accedervi».

«Sicuramente è una situazione da tenere sotto controllo – conclude Cecchin –: questa settimana servirà a capire com'è la situazione a livello regionale, ma anche a livello nazionale. Siamo certi che ci sarà un'evoluzione dell'emergenza, ma pensiamo anche che con questi provvedimenti si possa iniziare a dargli una certa marginalità e una certa collocazione, per poi eventualmente intraprendere ulteriori misure. Come territorio siamo costantemente collegati tra di noi perchè vogliamo agire in modo univoco prendendo tutti le stesse decisioni e rimaniamo in contatto diretto con la Regione e le Prefetture per eventuali nuove direttive».