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“Siate maledetti per sempre”, l’urlo in Tosi contro l’odio nazifascista

Così l'ex ministro Maria Pia Garavaglia nell'incontro per i lavoratori deportati nel 1944 L'INTERVENTO DI PRIMO MINELLI (ANPI)

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Incontro in Franco Tosi per l'anniversario dei deportati a Mauthausen 4 di 51

Durissimo il giudizio per il martirio dei lavoratori della Franco Tosi, deportati nel gennaio 1944 dai tedeschi e deceduti nei campi di concentramento nazisti. Severa e profonda la condanna come raramente è risuonato nei capannoni della storica azienda legnanese: "Siate maledetti per sempre! Quando ricordiamo certi nomi di soldati tedeschi li consideriamo come belve. Chi distrugge la dignità delle persone non è più un uomo. Chi si reca nei lager si accorge che si sono comportati da bestie!".

Così, questa mattina, venerdì 10 gennaio, Maria Pia garavaglia, già ministro e senatrice, parlamentare del nostro territorio, ha chiuso tra commozione e applausi il suo intervento all'incontro (tale l'ha definito ella stessa, preferendolo al termine commemorazione) in Franco Tosi per ricordare la deportazione, avvenuta 76 anni fa di un gruppo di lavoratori.

[pubblicita]        Sia nell'intervento della prof.ssa Garavaglia, che in quello del rappresentante RSU, Roberto Carpentieri, i fatti di quel gennaio 1944 hanno richiamato l'attualità: "Difendere il ricordo – ha infatti affermato la presidente nazionale dei partigiani cristiani – è un atto di riconoscenza verso chi si è fatto portare nei campi di concentramento e che ha voluto trasformare lo slogan fascista della rabbia che diventa odio. Noi vogliamo piuttosto trasformare la rabbia che c'è, perché manca il lavoro, perché manca la sicurezza, in solidarietà. Se alla rabbia si sostituisce l'odio ogni concittadino diventa un nemico e infatti nella nostra politica si parla di nemici e non di avversari. Oggi, faccio fatica a riconoscere nei politici la stessa qualità, competenza, umiltà e pazienza dei loro predecessori per stare dentro i problemi della comunità. Si parla solo a slogan. Invece, abbiamo bisogno di vivere con responsabilità superiore il nostro tempo. Abbiamo bisogno di coltivare la cultura della solidarietà per difendere il ricordo dei nostri martiri, per tenere lontani pericolosi virus che minano la società".

L'obbligo di mantenere attuali i valori della Resistenza per contrastare l'antidemocrazia e l'autoritarismo è stato ricordato dal sindacalista Carpentari: "Siamo in presenza di una tragica storia che vive ancora in questa azienda con tanti ricordi e profonda angoscia. Proprio in questi giorni in cui ancora una volta alcuni potenti del mondo muovono tensioni internazionali per far valere presunte supremazie di sovranismi nazionalisti, la memoria deve aiutarci a far valere i veri valori sociali".

"Solo marciando insieme – ha concluso Carpentari – saremo in grado di sconfiggere i nuovi pericoli dell'antidemocrazia. Gli sforzi fatti insieme dai lavoratori della Franco Tosi anche in questi anni difficili hanno tenuto conto dei valori collettivi e solidali, hanno permesso di mantenere l'azienda a Legnano, come vera prospettiva di lavoro per tante persone. Noi continueremo a batterci sempre per continuare a lavorare in questa fabbrica".

Sul palco anche giovani studenti delle scuole medie Dante Alighieri, Bonvensin de la Riva e Barbara Melzi con i loro insegnanti e proprio a loro si è rivolta Maria Pia Garavaglia invitandoli a "fare viaggi nei campi di concentramento, ma non viaggi della memoria, bensì del futuro. Solo se ci accorgeremo di quello che è accaduto, non cadremo più negli stessi errori", l'appello dell'ex ministro.

Dopo il corteo per le strade del centro, l'incontro si è concluso al cimitero Monumentale con l'intervento del presidente legnanese dell'ANPI, Primo Minelli, che ha ricordato quei martiri come "uomini di cui avremmo bisogno oggi, in una società incattivita e rancorosa fatta di carrierismi e personalismi. Uomini che seppur di fronte a gravi privazioni dovute alla guerra, furono capaci di sollevare l’orgoglio Italiano. Furono uomini che tutto diedero, compresa la loro vita, senza chiedere nulla in cambio, poichè esprimevano valori profondi e sinceri." Per l'intervento integrale, leggere qui 

All'incontro, oltre alla presenza del commissario prefettizio dr.ssa Cristiana Cirelli per il Comune di Legnano, presenti sindaci e assessori del territorioo, tra cui Cerro Maggiore, Villa Cortese, Busto Garolfo, San Giorgio su Legnano, Canegrate, Dairago, Rescaldina oltre a rappresentanti della Città Metropolitana e della Regione Lombardia.

Immagini a cura di Luigi Frigo

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 10 Gennaio 2020
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