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Arrestato il maniaco dell’Altomilanese, cinque le violenze accertate

Aveva colpito anche a Legnano il manianco 35enne che sequestrava le sue vittime - Aggressioni accertate a Busto Arsizio, Castellanza, Parabiago e Villa Cortese

Aveva colpito anche a Legnano il maniaco 35enne che aggrediva e sequestrava le sue vittime. Cinque i casi di violenza rilevati nella zona dalla Polizia di Stato di Busto Arsizio e Legnano: l'uomo, infatti, aveva colpito non solo in città nella zona del "Parco Altomilanese", ma anche a Busto Arsizio, Castellanza, Parabiago e Villa Cortese. 

L'uomo è stato incastrato solo grazie a una mirata indagine svolta dai due Commissariati. Proprio questa mattina, lunedì 22 luglio, il 35enne che si trova nella Casa Circondariale di Busto Arsizio, è stato raggiunto da un'ordinanza di custodia cautelare in carcere. Il pregiudicato è ritenuto responsabile di rapina, sequestro di persona, violenza sessuale e lesioni ai danni di quattro donne. 

[pubblicita] INDAGINE – All'inizio di quest'anno gli agenti della Squadra Investigativa di Busto Arsizio hanno raccolto il racconto di una donna che fermatasi a fare rifornimento di carburante in un distributore cittadino, è stata sorpresa da un uomo con passamontagna e guanti in lattice. Il maniaco era salito velocemente a bordo dell'auto della vittima e dopo averla afferrata per i capelli le ha intimato di allontanarsi da quel luogo perché ricercato dalla Polizia. Giunti in uno sterrato isolato, dopo che l'uomo l'ha costretta a baciarlo, la donna è riuscita a divincolarsi e a fuggire. E così è riuscita a chiedere aiuto ai poliziotti della volante che transitava nel corso del controllo del territorio. Ma in quel metre il 35enne era riuscito a dileguarsi nell'area boschiva. 

LA COLLABORAZIONE CON LEGNANO – I rilievi tecnici effettuati all'interno dell'auto hanno permesso di repertare alcuni frammenti dei guanti in lattice indossati dall'aggressore. Le analisi del Gabinetto di Polizia Scientifica di Milano, hanno poi consentito di isolare il profilo genetico di un soggetto di sesso maschile.  Fondamentale e proficuo per l'attività di indagine è stato lo scambio di informazioni avuto con gli agenti del Commissariato di Legnano, i quali erano a conoscenza di un altro episodio simile, consumato in aprile nel territorio di competenza legnanese. 

IL CASO DI LEGNANO – Lo spunto investigativo, che ha visto la stretta collaborazione dei due commissariati, ha avuto origine dal fatto che le scene del crimine hanno interessato il perimetro del “Parco Alto Milanese”, restringendo così i sospetti nei confronti di un 35enne italiano, residente dapprima nel legnanese, quando era sottoposto a libertà vigilata, e successivamente trasferitosi a Milano.

MODUS OPERANDI – L'uomo, in entrambi gli eventi delittuosi oggetto d'indagine, aveva stabilito la propria residenza proprio nei pressi delle due scene del crimine. Anche in questo secondo episodio l'aggressore aveva agito con passamontagna e guanti in lattice, scegliendo un distributore di benzina quale luogo per aggredire una donna sopraggiunta da sola in auto per fare rifornimento. Medesimo anche il modus operandi: la vittima è stata, infatti, anche in questo caso, costretta dal malvivente ad allontanarsi in zona più riparata, per poi subire abusi. A seguito dei fatti accertati, gli investigatori hanno inoltrato al PM procedente, dott. De Filippo, una richiesta di prelievo dei dati genetici del sospettato, già ristretto in carcere per altri reati. 

L'ARRESTO – Grazie alla rapida e approfondita attività tecnica effettuata dal Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica di Milano, la comparazione tra profilo genetico dell'indiziato con quello isolato sul reperto rinvenuto sulla scena del crimine bustocca, ha fornito la certezza della corrispondenza tra i due DNA, confermando quindi l'ipotesi investigativa dei poliziotti di Busto e Legnano, e rendendo vane le precauzioni adottate dal malvivente per nascondere la propria identità.

Gli elementi acquisiti hanno permesso infine di addebitare al 35enne ulteriori tre episodi analoghi consumati a Castellanza, Parabiago e Villa Cortese, aggravando la responsabilità penale del soggetto, e facendo emergere la serialità del comportamento.

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 22 Luglio 2019
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