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Studenti a lezione di internet e legalità

Classi quinte della scuola Carducci di San Vittore Olona coinvolti sull’uso improprio di internet, dei social nel mondo digitale. 

Con alcuni riferimenti alla cosiddetta Gdpr (Regolamento generale sulla protezione dei dati), legge europea che pochi conoscono e tantomeno applicano, si sono aperte le lezioni didattiche di ieri e oggi per le classi quinte della scuola Carducci di San Vittore Olona e grazie alle competenza in temi di violazioni per l’uso improprio di internet, dei social nel mondo digitale dei ragazzi d’oggi del dottor Mimmo Paolini grande è stata l’attenzione degli studenti. Presenti anche, nel primo dei due appuntamenti, il Maresciallo luogotenente Antonino Lisciandro e il responsabile della Polizia locale Ermanno Taeggi. A 30 anni dalla nascita di internet, è stato ricordato agli alunni che “tutto ciò che non è vietato è permesso”, vista la pressoché totale assenza di regole precise. Da qui i rischi che nessun genitore riesce ad immaginare. Sicuramente gli alunni presenti delle classi quinte B e C della Carducci ne sono consapevoli, perché già fanno uso di questi social network e grazie alla lezione didattica svoltasi nella sala consigliare hanno conseguito una maggiore consapevolezza.

«Da oggi i ragazzi hanno compreso che quando accetti o richiedi l’amicizia e condividi foto, filmati, pensieri e abitudini su un social ad una persona sconosciuta rischi che chiunque possa sapere tutto di te e che una volta pubblicati in rete questi dati non verranno mai definitivamente rimossi – afferma il sindaco, Marilena Vercesi -. Sono tanti i pericoli che si corrono in rete e il rischio che già all’età di 10 o 11 anni si possa essere già un fuorilegge, se utilizzano male i social, è oggi reale già per molti».

Si sono affrontati diversi temi, come tutti i comportamenti di prepotenza intenzionali e ripetuti, di bullismo e cyberbullismo di prepotenti, vittime e degli spettatori silenziosi “omertosi” temine che gli alunni non conoscevano ma che hanno ben compreso grazie agli esempi significativi del dottor Mimmo Paolini. «C’è stata grande attenzione da parte degli alunni e sono state tante le domande: ci siamo lasciati con una promessa, che avrebbero parlato di questa esperienza in famiglia affinché i genitori possano essere più accorti e vigili nel sovraintendere le attività digitali dei propri figli in quanto legalmente responsabili», conclude Vercesi.

 

Redazione
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Pubblicato il 26 Marzo 2019
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