Animalisti al Parco Alto Milanese per bloccare la cattura "selettiva" dei conigli, autorizzata da Regione Lombardia per limitare i danni ai terreni agricoli presenti nel polmone verde.

Questa mattina, 22 gennaio, una decina di attivisti di M.E.T.A. (Movimento Etico Tutela Animali e Ambiente), Avi e Fronte Animalista, hanno raggiunto l'area boschiva, nel territorio di Busto Arsizio, e hanno rimosso le reti, posizionate dai cacciatori davanti alle buche per catturare i piccoli animali selvatici. Non solo: gli animalisti hanno rimesso nei trasportini i furetti utilizzati – a loro parere in modo non appropriato – per la cattura dei conigli: «Questo abbattimento – spiegano – poteva essere evitato con un intervento di sterilizzazione. Le aree dove vengono spostati non sono protette». 

La cattura è stata, per il momento, interrotta. Sul posto, dove era già presente la Polizia Provinciale, sono intervenuti gli agenti del comando di Polizia Locale di Busto Arsizio e i Carabinieri della compagnia di Busto Arsizio.

I militari hanno quindi condotto gli animalisti agli uffici del Parco Alto Milanese dove è stata loro mostrata tutta la documentazione idonea alla cattura dei conigli, autorittata appunto da Regione Lombardia. Ora gli attivisti richiano una denuncia da parte dei Carabinieri per interruzione di servizio pubblico. «La richiesta – conferma Laura Rogora, presidente dell'ente parco sovracomunale – è arrivata da alcuni coltivatori che operano nel parco, i cui raccolti vengono rovinati dai conigli. Regione Lombardia ha dato tutte le autorizzazioni del caso. Con questa procedura, gli animali vengono solo spostati in altre aree più idonee senza alcun maltrattamento nei loro confronti». Il problema della prolificazione dei conigli selvatici – nel PAM sono centinaia – è anche la consanguineità e la possibile trasmissione di malattie. 

Probabilmente la cattura sarà ripetuta.