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“Ogni bambino ha gli stessi diritti, un handicap non dovrebbe privartene”

23 Dicembre 2018

Io e la mia famiglia approdiamo a Legnano questa estate, per motivi di lavoro. Carichi di sogni e speranze per iniziare la nostra nuova avventura, che implica cambiamenti e difficoltà già in condizioni normali, ma per noi c’è qualche difficoltà in più…perché la nostra bimba più grande, che ha 8 anni è affetta da una rara malattia agli occhi, diagnosticata all’età di 4 anni, ed ha bisogno, oltre alle cure, che la sua Scuola sia adeguata alle sue esigenze.
Siamo in Agosto e mi metto immediatamente in moto per far si che questo avvenga prima dell’inizio dell’anno scolastico. Inizialmente, massima disponibilità, ed infatti il Comune si attiva…poi un muro.
La Preside della Scuola, estremamente disponibile e comprensiva mi dice: “il Comune apporterà le modifiche necessarie per quanto riguarda l’aula, il bagno e parte del corridoio dove è ubicata l’aula di sua figlia, ma per la Palestra il Comune ha detto NO.”
Rammaricata, inizio a pensare come potermi muovere e decido, tramite alcuni Dirigenti della Società per cui lavora mio marito, di cercare un contatto all’interno del Comune di Legnano, che possa darmi una mano. Siamo in Settembre e fissiamo quindi un incontro con l’Assessore Colombo, tramite la Segretaria della Cultura e dello Sport e nel giro di pochi giorni mi riceve. L’incontro è stato estremamente confortante, trovo una persona disponibile e comprensiva, che promette di aiutarmi. Mi chiede di lasciare il mio recapito telefonico, dicendomi che nel giro di qualche giorno mi avrebbe aggiornata sugli sviluppi e nel frattempo mi consiglia di esonerare temporaneamente la bambina dall’attività motoria. Sistemo la questione esonero con la Preside e l’Insegnante di motoria, spiegando che si tratta di un periodo, finché non viene definita la questione della Palestra da parte del Comune.
Nel frattempo passano circa due settimane, in cui non ricevo nessun riscontro e così decido di richiamare la Segretaria dell’Assessore Colombo, che in diretta manda una e.mail all’Assessore pregandolo di richiamarmi. Passa ancora un’altra settimana e ancora nulla…richiamo la Segretaria e stessa procedura, ma ancora non vengo richiamata. Successivamente, durante una partita di Basket, intravedo l’Assessore Colombo, ed ovviamente lo fermo e gli chiedo spiegazioni. L’Assessore Colombo mi dice: “Signora, stia tranquilla è tutto apposto, i soldi li abbiamo trovati, quindi verrà sicuramente sistemata la Palestra, però non so darle indicazioni sui tempi, aspetto il primo martedì utile per portare la domanda in Giunta, ma ripeto, i soldi li abbiamo già trovati, la terrò aggiornata…stia tranquilla!” (Siamo già ad Ottobre).
Passano altre due settimane almeno e l’Insegnante di motoria di mia figlia mi chiede aggiornamenti…
Quindi richiamo nuovamente la Segretaria dell’Assessore Colombo, che nuovamente invia una e.mail all’Assessore Colombo per chiedergli di contattarmi, ma nulla. Proseguo ogni settimana con la stessa modalità, finché la Segretaria rammaricata, mi consiglia di muovermi diversamente e di contattare la Dott.ssa Dolchi, certa del suo aiuto.
Prima di chiamare, decido di fare un ultimo tentativo verso l’Assessore Colombo e mi rivolgo ad un’Insegnante di mia figlia che ha il marito che lavora in Comune e quindi conosce. Di persona, entrambi vanno a trovare l’Assessore Colombo, che ripete anche a loro le stesse parole dette a me durante l’incontro casuale alla partita di Basket e quindi anche l’insegnante a sua volta mi rassicura. (Passa anche il mese di Novembre).
Arrivati ormai ai primi di Dicembre…decido di intraprendere la nuova strada consigliata e chiamo la Dott.ssa Dolchi, che prontamente mi ascolta e con una sensibilità che va oltre l’attività lavorativa, cerca di aiutarmi e mi fa subito contattare dalla Dott.ssa Bottini, Responsabile della Pubblica Istruzione, che a sua volta si mostra molto disponibile e mi fissa un appuntamento con l’Assessore Venturini pochi giorni dopo.
Un po’ stanca e rassegnata, mi reco a questo incontro e parlo con l’Assessore Venturini che aveva organizzato l’incontro anche con l’Ingegnere Responsabile del Comune. Entrambi si mostrano molto meravigliati e ignari di quanto stavo raccontando e mi chiedono come mai non mi fossi subito rivolta a loro. L’Ingegnere cerca di capire come poter sistemare la Palestra della Scuola e mi dice che aveva sentito parlare di questa questione in estate, ed effettivamente mi conferma che non era stata sistemata la Palestra per questioni economiche, perché l’intervento necessario era troppo costoso, ma non sapeva del mio successivo coinvolgimento con l’Assessore Colombo. Mi spiega che nell’ultima riunione in Giunta, tirando le somme del bilancio 2018, ed in fase di autorizzazione dei lavori ancora in programma, nessuno ha avanzato la richiesta d’intervento nella Palestra della Scuola e che ormai sarebbe stato troppo tardi, perché gli ultimi fondi disponibili erano già stati impegnati per altre richieste. L’Assessore Venturini, molto colpita e dispiaciuta mi dice: “Signora, io ci voglio comunque provare e martedì prossimo presenterò la domanda in Giunta, poi mercoledì stesso la chiamo e le do una risposta.” Così è stato, mercoledì mattina infatti, ricevo una sua chiamata, ma l’Assessore Venturini, con difficoltà mi dice: “Signora, mi dispiace, ma purtroppo non ho buone notizie per lei…la Giunta ha bocciato la mia richiesta e non autorizza quindi i lavori nella Palestra.”
Mi sono sentita sopraffatta da rabbia, delusione, rammarico e tanta tristezza…perché avevo perso la mia battaglia, perché non avevo mantenuto la promessa fatta alla mia bambina. Non so a quanto possa servire raccontare tutto ciò, credo che per me sia una sfida, un’incredibile voglia di lottare per qualcuno che è molto di più di una parte di te: un figlio.
In cuor mio, posso così avere la consapevolezza di aver fatto tutto il possibile e la speranza che la giustizia trionfi.
Ogni bambino ha gli stessi diritti, un’handicap non dovrebbe privarti di questi e la Società dovrebbe avere l’obbligo di avallare tutto ciò che può render normale anche quello che aime’, non lo è.
Grazie per l’attenzione.

La Mamma di una bambina Speciale con gli “occhietti preziosi “


(m.tajè) Abbiamo deciso di pubblicare il messaggio integrale della lettrice, anche se è nostra abitudine chiedere sempre testi concisi, soprattutto per offrire a coloro che sono coinvolti nella questione di poter rispondere con la stessa precisione. Naturalmente, eventuali repliche avranno l'identico rilievo della lettera in questione. Manca la firma nel messaggio solo per ragioni legate alla tutela della bambina. A noi la mamma si è evidenziata personalmente. La sua identità ci è nota.

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