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“Emozioni, riflessioni, storie di vita”: NO alla violenza sulle donne

Il tema della violenza di genere, portato in scena in differenti forme artistiche dalle scuole, con lo spettacolo "Emozioni, riflessioni, storie di vita"

SERVIZIO E GALLERIA FOTOGRAFICA DI FEDERICA PONTREMOLI

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Studenti contro la violenza sulle donne 4 di 6

“Tutti sapevano che mi aveva ammazzato mio marito…ma io, perché gliel’ho lasciato fare?”. Questa la frase del libro di Serena Dandini “Lo sapevano tutti”, da cui è stato tratto il brano d’esordio dello spettacolo “Emozioni, riflessioni, storie di vita”, organizzato e prodotto dalle scuole secondarie cittadine in occasione della giornata contro la violenza sulle donne, e condotto da Laura Defendi.

Teatro Tirinnanzi gremito di persone per questa rappresentazione, che si è tenuta domenica 25 novembre, su una tematica di particolare importanza e, purtroppo, ancora attuale: la violenza di genere.

"Non capisco quando si usa l’espressione “uccidere per amore”. Non si può usare questa parola bellissima per giustificare un atto di sopruso e di violenza”, ha dichiarato il sindaco Gianbattista Fratus, il primo a salire sul palco

Ha “aperto le danze” l’istituto Bernocchi, con un documentario realizzato dai ragazzi in collaborazione con le professoresse Gabriella Oldrini e Marina Diegoli: “Le donne che siamo: conversazione sull’amore e le sue ombre”. Alcune studentesse dell’istituto si sono messe a nudo ed hanno espresso la propria opinione su tematiche inerenti alla violenza di genere, come il rispetto, la gelosia, la violenza psicologica e il significato di essere donna. 

Alcuni tra i più famosi brani del repertorio italiano che hanno al centro dei loro testi proprio le donne, come “Gli uomini non cambiano” (Mia Martini), “Mary” (Gemelli diversi) e “Fatti bella per te” (Paola Turci), sono stati riprodotti da alcuni studenti dell’istituto Carlo Dell’Acqua, in collaborazione con i professori Marcella Abate e Fabrizio Paolini

Ha poi fatto seguito l’esibizione dell’istituto IAL, intitolata “Ho giurato di non stare mai in silenzio”; i ragazzi hanno interpretato una canzone con la tecnica beat-box e distribuito, fra gli spettatori, dei dolci da loro realizzati, contenenti ognuno una frase per sensibilizzare sul tema della violenza di genere. 

Un’esibizione artistica pluridisciplinare la forma scelta invece dal liceo Galilei per portare il suo messaggio. “Una, nessuna…tutti noi”, questo il titolo dell’elaborato prodotto dagli studenti, coordinati dalla professoressa Antonella Mischis. Letture sceniche, coreografie e brani musicali molto celebri come “La canzone di Marinella” (Fabrizio De Andrè) e “Quello che le donne non dicono” (Fiorella Mannoia). 

L’ultimo ad esibirsi, l’istituto agrario Mendel, i cui studenti hanno cercato di mettere in evidenza, con brevi sketch a sfondo ironico, i luoghi comuni che vedono protagoniste troppo spesso le donne

Presenti all’iniziativa diverse associazioni, come il Filo Rosa Auser, centro antiviolenza rappresentato dalla vicepresidente Sandra Romano, e Susanna Cozzi, coordinatrice del consultorio di Legnano. Le due dirigenti hanno cercato di sensibilizzare tutti e invitato a rivolgersi a questi centri preposti all’ascolto e all’aiuto concreto in caso di necessità. Salita sul palco anche Ilaria Ceroni, assessore alle politiche sociali e sanitarie di Legnano. Hanno presenziato inoltre rappresentanti di Polizia locale, Polizia di Stato, Guardia di Finanza e Carabinieri

Per la galleria fotografica di Antonio Pasquale Emanuele, cliccare qui

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Pubblicato il 25 Novembre 2018
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