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Da Parabiago a Roma lungo la via Francigena per la fibromialgia

E' questa l'impresa estiva del consigliere comunale pentastellato Christian Vitali. La partenza lunedì 30

Circa 600 km. Un percorso lungo e faticoso, ma che entra nel cuore e fa riscoprire la bellezza mozzafiato della nostra Penisola. Si tratta della via Francigena, la strada dei pellegrini che da Canterbury porta fino a Roma, in Vaticano. A percorrerla da lunedì 30, nel tratto che va da Pavia alla Città Eterna, ci sarà anche il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle Parabiago Christian Vitali, 34 anni. La vacanza non sarà però fine a se stessa. Lo scopo è quello di puntare un riflettore su una malattia purtroppo ancora sconosciuta ai più: la fibromialgia.

La fibromialgia colpisce circa un milione e mezzo – due di italiani. Fino a dieci anni fa era molto difficile che la sindrome fosse riconosciuta. Spesso i primi a non riconoscere come tali o a sottovalutare i sintomi sono i pazienti stessi. Il dolore ai muscoli è il sintomo predominante della fibromialgia. A questo, come si può leggere sul sito dell’Associazione Italiana Sindrome Fibromialgica, si accompagnano stanchezza, affaticamento, disturbi del sonno, cambiamenti del tono dell’umore o del pensiero, cefalea, dolori addominali, rigidità mattutina, colon irritabile, perdita di memoria, difficoltà a concentrarsi o gonfiore alle mani.

600 km a piedi per la fibromialgia. Da dove è nata l’idea di questa avventura?

Già due anni fa mi parlarono della Francigena e mi era interessata. L’ho messa da parte, tenendola in mente. Quest’anno ho deciso di percorrerla. E perchè non farlo dandole una motivazione? Ho scelto di puntare l’attenzione sulla fibromialgia perchè la conosco direttamente tramite una persona che ne soffre, oltre a vari colleghi. Inoltre su internet ho visto vari post, anche sul gruppo facebook “Sei di Parabiago se”, di persone che volevano maggiori informazioni. Ho voglia di far avere più informazioni possibili su questa malattia, che la gente non conosce. E’ una malattia “invisibile”. Magari la mia sarà una goccia in grado di scatenere altro, come eventi di informazione e attenzione, o magari invece non servirà a nulla, ma io voglio provarci: qualcosa devo fare. Spero di riuscire a creare consapevolezza intorno alla fibromialgia. Purtoppo la gente non conosce questa sindrome e se non la si conosce, non la si capisce. Questo può portare a livello lavorativo scontri o crisi nella vita familiare, perchè purtroppo oltre al livello fisico coinvolge anche la psiche.

Ti sei preparato al percorso?

So solo che devo partire. Sono elettrizzato, teso, emozionato.

Una volta a Roma, concluso il pellegrinaggio, cosa farai?

Durante il pellegrinaggio mi porterò dietro un nastro nero. Una volta arrivato a Roma lo legherò da qualche parte per simboleggiare la fine della mia avventura.

Redazione
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Pubblicato il 28 Luglio 2018
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