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Servizi di medicina di base territoriali: l’allarme di Vanzago

Gli amministratori vanzaghesi esprimono preoccupazione in particolare per le cure primarie date dai Pediatri di libera scelta e dai Medici di Medicina Generale

Preoccupazione, determinata dalle ultime novità che riguadano il settore e che rischiano di mettere in crisi il rapporto medico-paziente sul quale si base il sistema sanitario: sono gli amministrato di di Vanzago a esprimere i loro dubbi in una nota che fa seguito alla riunione con ATS Città Metropolitana di Milano dello scorso 6 luglio 2018.

"Il Comune di Vanzago conferma la grande preoccupazione per la situazione dei servizi di medicina di base territoriali, in particolare per le cure primarie date dai Pediatri di libera scelta e dai Medici di Medicina Generale – spiegano gli amministratori di vanzago -. Per quanto riguarda la situazione dei medici di medicina generale Nell’ATS, a fronte della presenza in servizio di 2.115 medici di medicina generale (MMG), il bando dell’aprile 2018 ha manifestato la disponibilità per 251 posti vacanti. L’esito di questo bando, però, ha visto l’inserimento di soli 35 nuovi medici, pari al 14% dei posti emessi. La cosa preoccupante è che più della metà dei nuovi medici (18) hanno scelto Milano quale ambito di destinazione. ATS ha anche mostrato i dati sui pensionamenti futuri: nei prossimi 7 anni (2018-2024) raggiungeranno l’età della pensione ben 701 medici, ovvero un terzo di quelli attualmente in servizio. Se gli inserimenti annuali sono così ridotti, è chiaro che il numero di medici di medicina generale complessivo sarà destinato a scendere drasticamente. Per questo motivo i Sindaci di tutta l’ATS hanno già espresso forte preoccupazione con la richiesta alla Regione di intervenire rapidamente per trovare risposte anche di concerto con il Governo che ha responsabilità più ampie anche sul tema della formazione universitaria e specialistica".

Il problema, almeno per ora, no  riguarda Vanzago nello specifico : "A Vanzago, fortunatamente, nel 2017 siamo riusciti a scongiurare il pericolo di scendere a tre medici a seguito del pensionamento della Dottoressa Bottini – prosegue la nota -, poiché il dottor Lombino ha dapprima accettato il posto vacante ed esercitato temporaneamente solo nei locali del Centro Civico di Mantegazza offerti gratuitamente dal Comune e poi ha progressivamente ampliato il proprio ambito di intervento arrivando in poco tempo a saturazione della propria disponibilità. Per evitare in futuro una situazione delicata, è bene che a Vanzago venga assegnato un quinto medico, magari con il vincolo di servire Mantegazza per non perdere tale servizio nei prossimi anni. Per ovviare a questa penuria, è chiaro che la soluzione, purtroppo, è già dietro l’angolo: aumentare il numero di pazienti per medico, passando da 1.500 a 1.800 (+20%) e magari poi aumentare ancora di più in futuro, come presente nell’accordo integrativo regionale 2018 di Regione Lombardia. Tale soluzione, per quanto logica, non è di buon senso e non è accettabile per il Comune di Vanzago: chi ha bisogno del medico, sa bene che il servizio già ora risulta essere in sofferenza e non può che peggiorare aumentando il numero di pazienti per medico".

Da qui si passa poi a sesaminare la situazione del pediatra a Vanzago: "A seguito del pensionamento della dottoressa Buzzi nel febbraio 2018 e di un altro pediatra dell’ambito il mese successivo, i pediatri nell’ambito pluricomunale Vanzago-Pogliano-Pregnana-Rho-Pero sono passati da 13 a 11. Vanzago ha ottenuto da ATS un sostituto temporaneo, la Dottoressa Bellini, che esercita nella struttura Comunale convenzionata con ASST ed il cui servizio è molto apprezzato dalle famiglie. Il 31.5.2018 il consiglio Comunale all’unanimità ha chiesto che ATS e Regione mantengano il posto di pediatra a Vanzago in forma definitiva ma le difficoltà normative pare precludano tale possibilità. Visto che in questo caso non v’è penuria di medici, dal momento che dei sette posti messi a bando da ATS tutti e sette sono stati soddisfatti, davvero ci si augura che nessuna voglia pensare che sul Rhodense si debba scendere sotto i dieci pediatri solo perché vi sono pratiche complesse da seguire o equilibri da mantenere".

Per cercare di "proteggere la comunità" e per sensibilizzare la popolazione su entrambi i problemi, è stata avviata una raccolta firme che ha già visto la partecipazione già di 350 cittadini in pochi giorni tra cui Sindaco, Assessori e tutti i consiglieri comunali. La raccolta firme ha come titolo “Petizione popolare alla Regione Lombardia e alla ATS Città Metropolitana di Milano per il prosieguo del servizio pediatrico e l’incremento dei servizi di medicina di base a Vanzago”. Nel documento si chiede che "Regione Lombardia e ATS Città Metropolitana di Milano si impegnino ciascuno per quanto di competenza: a mantenere il pediatra di libera scelta sul territorio del Comune di Vanzago così come era presente sino alla data del 28 febbraio 2018; in alternativa, a favorire la presenza di assistenza ambulatoriale da parte di un pediatra di libera scelta sul territorio comunale in forme adeguate al bisogno di cura e assistenza delle famiglie del territorio; a favorire l’incremento del numero dei medici di medicina generale presso il Comune di Vanzago anche per agevolare la presa in carico dei bambini che per limiti di età non possono più essere in carico al pediatra di libera scelta; a potenziare sul territorio di Vanzago la gamma dei servizi di natura sanitaria per garantire al meglio il diritto alla salute dei cittadini di ogni età." 

Redazione
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Pubblicato il 13 Luglio 2018
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