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Anche il sacco giallo per la plastica diventa personalizzato

I kit gratuiti dei sacchi con la tracciabilità, gialli e viola, sono ora in distribuzione - L'amministrazione spiega come risparmiare e non eccedere i sacchi in dotazione

La distribuzione dei sacchi per la raccolta differenziata ha suscitato non poche polemiche. Nei giorni scorsi, il Comune ha infatti recapitato nelle case dei cittadini una lettera in cui ogni nucleo familiare veniva invitato a ritirare il proprio kit gratuito. Il numero di sacchi in dotazione, rimasto invariato rispetto agli scorsi anni, varia in base al numero di componenti del nucleo familiare e al consumo medio degli ultimi due anni: fino a 2 persone quindi il kit contiene 10 sacchi viola e 24 gialli, da 3 a 4 componenti, 20 viola e 36 gialli, oltre le 5 persone si ricevono 30 sacchi viola e 48 gialli. Una volta terminati i sacchi in dotazione, i cittadini potranno averne altri al costo di 5 euro ogni 10 sacchi viola e 3 euro ogni 12 sacchi gialli multimateriali. I sacchetti organici per l'umido restano sempre gratuiti. 

Quest'anno inoltre, oltre ai sacchi viola per la raccolta differenziata dotati di Rfid, anche i sacchi gialli per la raccolta della plastica avranno un codice a barre per la tracciabilità del sacco. Questo perchè «molto spesso i sacchi gialli venivano abbandonati oppure all'interno non venivano introdotti solo prodotti di plastica idonei alla raccolta. Ora invece potremo avere un maggior controllo sulla qualità di quanto conferito». spiega Flavio Castiglioni, consigliere con delega in materia di ecologia. Fino alla fine di giugno sarà possibile utilizzare i vecchi sacchi ancora in possesso, mentre dal 1° luglio dovranno essere usati solo i sacchi con la tracciabilità.

Una scelta criticata dal consigliere di minoranza, Mino Caputo, che sottolinea: «Il costo complessivo dei sacchi pareggia il costo del loro smaltimento, come se dal fruttivendolo si arrivasse a pagare la frutta tanto quanto la cassetta che la contiene, optando per l’eliminazione dei sacchi personalizzati si arriverebbe a ridurre la spesa di circa 100mila euro».  Dal canto suo l'amministrazione risponde spiegando che «il costo dei sacchi supera di poco i 70mila euro, costo che andrebbe comunque sostenuto dal cittadino per comprarsi i sacchi autonomamente – sottolinea il sindaco Mirella Cerini -. L'introduzione dei sacchi personalizzati non ha lo scopo di punire, ma di responsabilizzare le persone a differenziare meglio e con più accortezza. Il consigliere Caputo – aggiunge il primo cittadino – prima di diffondere comunicati alla stampa farebbe bene a presentarsi in commissione e al consiglio comunale dove abbiamo parlato della Tari e della distribuzione dei sacchi».

L'amministrazione intende tra l'altro spiegare che non vengono ritirati i sacchi oltre i 10 kg, mentre per le famiglie con bambini piccoli (fino a 2 anni) e con persone con problemi sanitari (che utilizzano pannoloni, tessili sanitari ecc.) è prevista la fornitura gratuita dei sacchetti di cui necessitano, previa presentazione di autocertificazione. Per i padroni di gatti o altri animali domestici invece, non sono previsti sacchi gratuiti oltre quelli in dotazione ma il consiglio è quello di «utilizzare lettiere compostabili che possono essere smaltite nei sacchetti per l’umido (che viene ritirato due volte alla settimana) così si evita di riempire velocemente il sacco viola con Rfid». Esiste anche la possibilità, per non dover tenere a lungo il sacco in casa, di prenderne due da 55 litri anzichè uno da 110. Inoltre, per quanto riguarda il massiccio consumo di plastica, si ricorda che i supermercati ritirano la plastica e le vaschette e, sempre per risparmiare sul consumo di bottiglie, basterebbe utilizzare l'acqua delle casette pubbliche. 

Dal 2014, anno di introduzione del sacco con Rfid, sono risultate poche le famiglie ad avere superato il numero di sacchi in dotazione: «Le multe, laddove veniva rintracciato il proprietario, sono state fatte, ma sono le abitudini che devono cambiare – conclude il consigliere Castiglioni -. Il problema sono essenzialmente i condomini e le persone in affitto. Il costo della gestione del servizio è ora di poco più di 2 milioni di euro che i cittadini pagano attraverso la Tari, tariffa che non è stata aumentata ma che, un domani, se si continuerà a differenziare sempre meglio, potrà essere ridotta ulteriormente». 

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Pubblicato il 05 Aprile 2018
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