Dal carcere di Bollate a ciceroni per l’arte
Il percorso virtuoso di quattro detenuti
Quattro detenuti sono diventati ciceroni di arte e cultura a fianco delle guide museali volontarie grazie a un progetto di inclusione sociale realizzato in collaborazione tra la Casa di reclusione di Milano Bollate, il Touring Club Italiano e il Comune di Milano e l'associazione dEntrofUori ars che hanno presentato questa mattina il progetto pilota "Il reinserimento sociale verso il patrimonio culturale italiano". Alla presentazione erano invitati Ornella Forte, vice presidente dell'associazione dEntrofUori ars, GianMario Maggi, consigliere TCI e coordinatore nazionale Volontari del patrimonio culturale, Cosima Buccoliero, direttore aggiunto della Casa di reclusione di Bollate, Patrizia Rossetti, presidente dell'associazione dEntrofUouri ars, Anita Pirovano, presidente della Sottocommissione consiliare Carceri, pene e restrizioni,
Il progetto partito a dicembre aveva come fine "un connubio fra il mondo della detenzione e quello dell'arte ". I quattro hanno dunque prestato servizio volontario per due volte al mese, alla Chiesa di San Fedele (nella foto) e alla Casa museo Boschi Di Stefano. Tutti i soggetti coinvolti nell'iniziativa hanno sottolineato il concetto di riscatto sociale, attraverso la cultura e la bellezza mentre i detenuti hanno sottolineato l'importanza di avvicinarsi alla gente per vincere il pregiudizio.
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