Quantcast

Rescaldina, lotta senza quartiere allo spaccio

In tre anni più che triplicati i "fogli di via" - Rimangono problematiche le zone della stazione e dei boschi

«A Rescaldina non c’è spazio per la droga: né per chi la vende, né per chi l’acquista»: non lascia spazio all'interpretazione il primo cittadino Michele Cattaneo nella sua "dichiarazione di guerra" allo spaccio, piaga da debellare perchè il paese possa continuare ad essere «un paese dove è bello vivere».

Ed è una lotta senza quartiere, quella messa in campo dall'amministrazione "targata" Vivere Rescaldina contro la droga in tutte le sue forme, che oltre a mettere nel mirino gli spacciatori non risparmia neppure i clienti. Tant'è che quando qualcuno viene fermato in possesso di stupefacenti e non ha motivi familiari o di lavoro per essere a Rescaldina, scatta la segnalazione alla Questura e la proposta di "foglio di via", misura che impedisce al destinatario di far ritorno sul territorio comunale. «Se vieni beccato in possesso di droga e non hai motivi per essere nel nostro paese – spiega Michele Cattaneo –, diventi un "indesiderato": qui non ci torni, altrimenti vieni denunciato».

Le zone più "a rischio", come aveva ricordato lo stesso sindaco non più tardi della scorsa settimana parlando della raccolta firme per la sicurezza promossa da Michele Cozzi e dal gruppo Facebook "Noi uniti per la sicurezza di Rescaldina", sono la stazione e i boschi

Se è vero che un peggioramento della situazione in stazione e nei dintorni c’è stato, però, è pur vero che Polizia Locale e Carabinieri non sono rimasti a guardare. Prova ne siano i numeri: dalle 5 persone destinatarie del "foglio di via" nel 2014, nel 2017 si è passati a ben 18 cittadini indesiderati, e solo nel primo mese del 2018 ci sono stati cinque nuovi "destinatari" per la misura restrittiva. «Numeri parziali – spiega il primo cittadino –, perché molte di più sono le richieste alla Questura che, prima di emettere i provvedimenti, valuta le situazioni caso per caso». 

Ma la strada rimane lunga: «Ancora non basta – continua infatti Cattaneo –, chiediamo con forza alla Prefettura e a Trenord di aiutarci in questa azione di contrasto. Servono rinforzi e soprattutto serve che Trenord assicuri la sicurezza dei treni e delle sue stazioni. Pretendiamo di non essere trattati come paesi e cittadini di serie B, se esiste un problema di sicurezza questo va affrontato subito e con determinazione».

Quanto ai boschi, le frequentazioni rimangono problematiche, ma in attesa delle decisioni delle Prefetture di Milano e Varese i comuni del Rugareto si stanno muovendo per "riappropriarsi" dei propri boschi con un fitto programma di camminate e di iniziative nel Parco, anche in collaborazione con associazioni e società sportive.

«É una partita giocata su più tavoli – conclude il sindaco –, sono sicuro che alla fine, con la collaborazione di tutti, vincitori saranno i cittadini onesti, le famiglie che altro non chiedono che vivere in pace il proprio paese».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
Noi di LegnanoNews abbiamo a cuore l'informazione del nostro territorio e cerchiamo di essere sempre in prima linea per informarvi in modo puntuale.
Pubblicato il 20 Febbraio 2018
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore