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Lainate: “Voglio i soldi o lo smartphone, altrimenti ti massacro”

Esasperato dalle minacce, un 16enne ha raccontato tutto ai genitori: a liberarlo dal persecutore, accusato del reato di estorsione, sono stati i carabinieri di Rho

"Voglio i soldi o lo smartphone, altrimenti ti massacro": sono state queste continue minacce subite da un 16enne a spingerlo, esasperato, a raccontare tutto ai genitori e poi a rivolgersi ai carabinieri di Rho, che hanno messo fine al suo incubo. 

La vicenda riguarda due minorenni che si sono incontrati per una cessione di una modica quantità di marijuana: da quel giorno è iniziato l’incubo per uno dei due protagonisti, uno studente 16enne di Lainate, che nonostante avesse già “saldato il piccolo debito” relativo a quell’acquisto ha iniziato a ricevere  pressanti richieste da parte del suo interlocutore, un 17enne nullafacente e pregiudicato, che gli aveva ceduto la sostanza e che ogni giorno aumentava la richiesta di denaro. 

Col tempo, alle richieste di denaro si sono aggiunte anche le minacce fisiche che hanno determinato un forte stato di paura nel ragazzo, tanto da indurlo a raccontare, esausto, tutto ai propri genitori.

A quel punto il giovane, accompagnato dal padre, si è recato lunedì scorso nella caserma di via Pertini a Rho dove a raccontato tutta la vicenda ai Carabinieri: lo studente ha mostrato tutte le chiamate ricevute dal coetaneo, nonché i messaggi minatori che lo stesso ripetutamente gli inviava, tra cui l’ultimo nel quale lo stesso gli chiedeva di recarsi urgentemente nel Parco Cavour a Rho dove avrebbe dovuto consegnargli 150 euro in contanti, diversamente alla prima occasione sarebbe stato picchiato violentemente.

All'incontro, però, il ragazzo si è recato accompagnato dai Carabinieri in borghese i quali, subito dopo la consegna del denaro, sono intervenuti bloccando il 17enne e traendolo in arresto in flagranza per il reato di estorsione. Il minorenne arrestato, proveniente peraltro da una famiglia già nota alla giustizia, al termine delle formalità di rito, è stato condotto presso l’Istituto di Pena Minorile “Cesare Beccaria” di Milano, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria minorile di Milano.

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 25 Gennaio 2018
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