Un sopralluogo, un'ordinanza, e si torna a parlare di rifiuti alla ex Rimoldi-Necchi. Lo stabile di via Montebello 33, infatti, lo scorso 20 novembre è stato oggetto di un sopralluogo congiunto da parte di Palazzo Molteni, Arpa Lombardia, ATS Milano e Polizia Locale di Busto Garolfo, durante il quale è stata rilevata la presenza di «diversi tipi di rifiuti non identificabili a vista, tra cui fustini pieni e vuoti, lastre di materiale di copertura presumibilmente contenenti cemento amianto ed arredi in evidente stato di ammaloramento, distribuiti in vari punti della proprietà».

Risultato: un'ordinanza a firma del sindaco Susanna Biondi che ordina «di provvedere, entro il termine di 30 giorni dalla notifica del presente atto – come si legge nel provvedimento –, alla caratterizzazione e classificazione con idoneo CER della tipologia dei rifiuti in questione, effettuata da apposito laboratorio certificato di analisi» e di «presentare, entro il termine di 90 giorni dalla notifica del presente atto di rimozione, all’avvio a recupero o allo smaltimento in impianti autorizzati dei rifiuti».

Tornano così ad accendersi i riflettori sull'area che per decenni ha ospitato l'ex colosso mondiale delle macchine per cucire. Area che da vent'anni, a corrente alternata, è al centro di polemiche legate allo smaltimento dei rifiuti, tra provvedimenti del comune per la bonifica dei terreni ed interventi da parte dell'autorità giudiziaria.