L'Oltrestazione da oggi, domenica 10 dicembre, ha un'area moderna, attrezzata urbanisticamente ma anche impostata per essere un ambiente dove sarà più facile socializzare. Un'agorà, insomma, dove incontrarsi e passeggiare, sfruttando pure l'occasione di tanti negozi di diverse aree commerciali.

Proprio ai negozianti della ZTL Venegoni si sono rivolti i nostri amministratori, perchè siano i primi a far vivere questa nuova zona  e perchè come hanno sottolineato il sindaco Gianbattista Fratus e l'assessore Laura Venturini: "Questa piazza deve rappresentare il rilancio, la rinascita del quartiere. Noi abbiamo l'idea di una Legnano bella non solo come urbanistica, ma anche come socialità. Per noi, infatti, questa è anche una sfida contro il degrado. Riappropriamoci della città, senza paura. Non possiamo permetterci che il degrado urbano ci porti a un degrado sociale".

Alla inaugurazione, sono stati invitati anche i precedenti amministratori che avevano lanciato il origine il progetto. Con l'ex sindaco Alberto Centinaio, alcuni componenti la sua Giunta, come Antonino Cusumano, Umberto Silvestri, Antonio Ferrè.
"Abbiamo condiviso questa piazza – ha affermato Centinaio – e sono convinto che sia un buon lavoro. Lasciamola nelle mani dei cittadini. Anche noi siamo per una Legnano che sviluppi iniziative dedicate alle periferie, perchè nessuno ha l'idea di una città che pensa solo al centro".

Discreta la presenza anche dei componenti l'Ufficio tecnico del Comune, il cui impegno in questi mesi è stato costante per arrivare puntuali a questa giornata di festa. 

Nutrito il gruppo dei commercianti della zona, guidati dal presidente Gianluigi Dell'Acqua, insieme a reggenti delle contrade S.Bernardino e La Flora.

Durante la giornata, l'Oltrestazione è stato vivacizzato dal Natale itinerante, con un ricco programma di eventi, giochi, mercatini, compreso quello dedicato ai commercianti marchigiani colpiti dal terremoto (ospitati in questi giorni della Parrocchia SS.Martiri) e quello degli ambulanti legnanesi.

Immagini a cura di Luigi Frigo