Bollate, aggredito un agente in carcere
È ancora il sindacato autonomo di polizia penitenziaria, il Sappe, a denunciare il fatto attraverso il segretario regionale
"Qui i detenuti fanno quel che vogliono, si sentono i padroni e questo perché le maglie della sicurezza sono state talmente allentate che aggredire i poliziotti penitenziari sembra essere diventato un passatempo": almeno questo è il parere espresso da Alfonso Greco, Segretario Regionale per la Lombardia del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (Sappe), a proposito del carcere di Bollate. A dare l'occasione di intervenire sull'argomento è un'aggressione che ha avuto come teatro lo stesso carcere: un detenuto marocchino di 32 anni nel pomeriggio di sabato ha aggredito con una lametta un agente. Il poliziotto è stato accompagnato in ospedale e il detenuto in isolamento, dove ha creato disordini ed è stato trasferito in infermeria. Si tratta di E. K., 32 anni, in carcere per rissa, resistenza a pubblico ufficiale, porto abusivo di armi, rapina e spaccio di sostanze stupefacenti, con fine pena agosto 2018. Greco ricorda che l'uomo "a febbraio ha aggredito 4 colleghi in area trattamentale e oltre ad non essere stato trasferito ha continuato a muoversi liberamente nei reparti cercando i colleghi che lo avevano trattenuto in quella aggressione. Il collega aggredito oggi era uno di quelli".
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