Da quasi cinque anni perseguitava con minacce e molestie, accompagnate da avances, una giovanissima ragazza: stalker 47enne allontanato. Il Commissariato della Polizia di Stato di Busto Arsizio oggi, mercoledì 22 novembre, ha comunicato di aver notificato la misura cautelare del divieto di avvicinamento.

Dalle indagini svolte dai poliziotti, sotto le direttive del pm Maria Cristina Ria della Procura della Repubblica, è emerso che l’insana passione sarebbe nata quando la giovane, che aveva solo 14 anni, frequentava lo stesso oratorio del figlio dello stalker.

Già allora l’uomo aveva iniziato a tempestare la ragazzina di messaggi con i quali, pur dicendosi consapevole della notevole differenza di età, le dichiarava il proprio sentimento. La vittima non era stata in grado, per la sua giovane età e per il timore di reazioni inconsulte, di respingere con decisione le proposte; non così i suoi genitori che, venuti a conoscenza della preoccupante situazione, erano intervenuti ponendo momentaneamente fine agli attacchi.

Dopo tre anni di tregua, quando la ragazza aveva 17 anni, l’uomo era tornato alla carica facendo leva in un primo tempo sulla sensibilità della ragazza, alla quale raccontava i propri problemi familiari. In breve però aveva ricominciato ad opprimere la minore con proposte sempre più ossessive e deliranti, seguite da minacce estese ai familiari della vittima ritenuti colpevoli di osteggiare la loro “relazione”. Qualche volta lo stalker si era anche presentato sotto casa della ragazza e in una occasione l’aveva indotta a salire sulla sua auto dove, gridando e gesticolando, le aveva mostrato della polvere bianca dicendo che era cocaina e di averne appena consumata.

Il perdurare dei messaggi e delle sortite sotto casa, che in qualche occasione hanno provocato l’intervento di familiari e amici della ragazza, hanno infine convinto la vittima a presentare denuncia al Commissariato di via Ugo Foscolo. Permettendo, così ai poliziotti di notificare al 47enne, indagato per il reato di atti persecutori, la misura cautelare con la quale il GIP, Luisa Bovitutti, gli vieta di avvicinarsi alla giovane e ai suoi familiari.