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Referedum, per l’autonomia si vota sul tablet

Il Governatore, al dibattito organizzato dalla città di Busto Arsizio, ha esortato tutti i sindaci lombardi a invitare i propri cittadini a votare - Previsto dibattito pubblico a Legnano

Sindaci a rapporto a Busto Arsizio per un confronto sul Referendum sull'Autonomia. I cittadini lombardi saranno chiamati alle urne domenica 22 ottobre e per votare non troveranno più la tradizionale carta copiativa e una matita, ma un tablet dove cliccare "sì", "no" o "scheda bianca". Per i primi cittadini e le istituzioni regionali il primo ostacolo da scavalcare è l'astensionismo che negli ultimi anni è andato sempre più crescendo. 

Anche il sindaco di Legnano Gianbattista Fratus era presente al dibattito: «Da federalista convinto non posso che essere favorevole all'autonomia della Lombardia – ha sottolineato -. Entrai nel movimento della Lega Nord sospinto dalle idee di Gianfranco Miglio e, anche se si tratta di un referendum consultivo, permetterà, in caso di vittoria del sì, di portare la Regione Lombardia e gli enti locali lombardi ad avere un potere contrattuale più incisivo nei confronti del Governo Centrale».

Ad organizzare il dibattito la città di Busto Arsizio, la sesta per numero di abitanti in Lombardia, il cui sindaco Emanuele Antonelli, ha messo subito in chiaro i motivi per i quali scegliere di far diventare la Lombardia una regione autonoma: «Dobbiamo valorizzare la nostra realtà e il referendum è l'unico modo per ottenerlo. I costi della consultazione devono essere percepiti come un investimento per il futuro. Ora l'importante è invitare ad andare a votare». 

«Questo non è il mio referendum o della Lega – è seguito poi il commento del governatore Roberto Maroniè il referendum di tutti i lombardi e vorrei che per una volta davvero tutti i rappresentanti delle forze politiche, senza distinzione di partiti, si schierassero a favore di una iniziativa che potrebbe portare grandi vantaggi per tutti. Facciamo una battaglia e vinciamola tutti insieme. Tra le richieste che avanzeremo a Roma qualla di lasciarci almeno la metà delle tasse pagate in più. E poi si potrebbe chiedere anche una modifica alla Costituzione per dare alla Lombardia lo status di regione speciale».

A Legnano come si procederà per portare i legnanesi alle urne? «Come amministrazione comunale – ha commentato il primo cittadino Fratus – stiamo promuovendo un dibattito pubblico che porterà a discutere sia delle tesi a favore si di quelle contrarie al referendum. Quello per cui ci impegneremo è di far andare a votare le persone. Si tratta di un referendum apolitico che riguarda tutti i cittadini lombardi. Anche la campagna informativa, se ci si fa caso, è stata tutta istituzionale. Questo perché un'autonomia vera della nostra Regione porterà benefici a tutti: agli amministratori dei Comuni virtuosi, come lo è Legnano, a tutti i cittadini».

Saranno 1530 comuni al voto con 9300 sezioni elettorali, all'interno delle quali ci sarà un tecnico pronto ad intervenire in caso di guasto. Il personale ai seggi sarà poi formato per essere in grado di guidare chiunque prima di entrare nella cabina. Per questo referendum sono stati acquistati 24mila tablet: «Sono tutti apparecchi progettati per evitare manomissioni – ha spiegato l'assessore regionale all'agricoltura, Gianni Fava -. Tutti i voti verranno memorizzati. L'elezione sarà comunque come prima: ci si dovrà recare al seggio, si verrà riconosciuti. Lo so che questa modalità può spaventare, ma ormai oggi i nostri anziani usano il bancomat e a volte anche i palmari. Il fatto che possano essere spaventati dall'uso della tecnologia per votare non è realistico. Questa è in ogni caso l'unica modalità di voto per renderlo efficace».

Redazione
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Pubblicato il 21 Settembre 2017
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