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Erasmus, da tutta Europa al Cavalleri

Il liceo di Parabiago sta aderendo a un progetto che mira ad integrare gli studenti con i rifugiati e i migranti

Arriveranno dalla Polonia, dalla Germania e dalla Spagna. Ragazzi di ogni classe delle scuole superiori si ritroveranno a Parabiago, al liceo Cavalleri, per portare avanti il progetto Erasmus Plus dedicato ai rifugiati: "Awareness of borders to cross" (consapevolezza dei confini da oltrepassare). L'idea di base del progetto è quella di integrare gli studenti con i rifugiati e i migranti, incoraggiandoli a superare i confini, ad essere attivi nel combattere le discriminazioni di qualsiasi tipo e ad accettare e rispettare le differenze politiche e culturali. L'idea del progetto, partito lo scorso anno, nasce dalla sinergia tra il Cavalleri e la BBS Syke Europaschule di Syke, in Germania, la Zespół Szkół Economicznych di Torun, in Polonia e lo IES di Bendinat, in Spagna. Succede nel trentesimo anniversario del programma Erasmus, a cui hanno partecipato e continuano a partecipare, tanti ragazzi del liceo parabiaghese.

I giovani da tutta Europa saranno in città da mercoledì 13 e lavoreranno a progetti attivi di integrazione, oltre che a visitare luoghi chiave per questo obbiettivo. Due i momenti pubblici pensati per coinvolgere e sensibilizzare al massimo studenti, genitori e comunità. Si parte domenica 17 con la corsa non competitiva "Erasmus4refugees", che partirà alle 9:30 dalle palestre del liceo e il cui ricavato sarà devoluto alla onlus Studenti senza frontiere per la creazione di borse di studio universitarie nei Paesi africani. Il secondo appuntamento pubblico è pensato per lunedì 18, alle 9, nella biblioteca civica di Parabiago. Ci sarà un incontro a cui parteciperà anche il direttore dell'ufficio d'informazione del Parlamento Europeo a Milano, le delegazioni straniere e le associazioni Erasmus in school e la onlus Studenti senza frontiere. La giornalista Cristiana Ceci presenterà il libro da lei curato "Ho viaggiato fin qui. Storie di giovani migranti".

«Il progetto è spalmato su tutte le classi e su molti indirizzi – ci spiega la professoressa Maria Giovanna Colombo, coordinatrice italiana del progetto -. I nostri ragazzi hanno aderito all'iniziativa su base volontaria. Sono stati eccezionali: per loro questo ha comportato un grande impegno. Hanno lavorato anche a giugno, luglio e settembre. E' una cosa molto bella, impegnativa ma di grande soddisfazione, che permette l'allargamento degli orizzonti culturali e crescita personale».

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Pubblicato il 08 Settembre 2017
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