Impianto Forsu, aggiudicata la gara d’appalto
Il progetto presentato dall'aggiudicatario presenta alcune migliorie sia tecniche che economiche rispetto a quanto posto a base d'asta.
Arriva l'aggiudicazione per la gara d'appalto relativa al bando di progettazione, realizzazione e gestione dell’impianto per il trattamento della frazione umida (FORSU) di via Novara. Un solo "pretendente" – dato in realtà da un connubio di due aziende, Asja Ambiente Italia di Rivoli e Tecnologie Ambientali di Rimini -, si era fatto avanti presentando un'offerta (qui il servizio), ed ora per quell'offerta c'è l'ok definitivo della commissione, che ne ha valutato sia gli aspetti economici sia gli aspetti tecnici.
«Il progetto è valido, interessante ed assolutamente migliorativo rispetto a quello posto a base di gara – ha spiegato il direttore generale di AMGA SpA Lorenzo Fommei –. L'area di impianto rimane la stessa prevista dal progetto AMGA, ma la stazione appaltante ha ritenuto di mettere a disposizione, qualora gli operatori economici fossero interessati, anche l’area Girlanda». Quest'area, secondo il progetto dell'aggiudicatario, non sarà dedicata alla lavorazione dei rifiuti, ma verrà utilizzata per realizzare – tramite un sistema di terrazzamenti – un percorso di orti didattici che dia un'idea concreta di economia circolare con il riutilizzo di una parte del compost ricavato dai rifiuti. I terrazzamenti andranno anche a "nascondere" la palazzina destinata agli uffici. L'utilizzo dell'area Girlanda, poi, migliorerà la viabilità in ingresso e in uscita dall’impianto, creando un accesso distinto rispetto a quello dell'attuale piattaforma in via Novara.
Le novità progettuali, però, non riguardano solo il layout dell'area occupata: «Il progetto presentato – ha spiegato l'ingegner Lorenzo Migliorini – prevede la produzione di biometano attraverso un processo di purificazione del biogas con immissione diretta in rete, mentre il progetto posto a base di gara prevedeva la cogenerazione di energia elettrica e termica tramite la combustione di biogas. In sostanza, nel progetto che si è aggiudicato il bando c’è un upgrade nella fase di produzione del biogas grazie al quale non è più necessaria la fase di combustione». Inoltre, il progetto dell'aggiudicatario propone un processo di digestione semi-dry: «Mentre il progetto posto a base di gara prevedeva che i rifiuti fossero collocati nei digestori e saturati di acqua, la scelta dell'aggiudicatario si è indirizzata verso un processo che permette la fermentazione della frazione organica senza apporti importanti di acqua, con l’effetto che si riducono sia la volumetria dei digestori, sia il consumo idrico, che passa da 300 a 35 metri cubi di acqua al giorno». Tutte le fasi di lavorazione del rifiuto si svilupperanno in ambiente chiuso e mantenuto in depressione, garantendo così il totale contenimento degli odori.
«Quanto all'offerta economica – ha spiegato Lorenzo Fommei –, a farla da padrone è stata la tariffa di smaltimento della frazione umida. Attualmente spendiamo circa 90 euro/ton e a base d’asta avevamo messo 75 euro/ton: l’aggiudicatario, con uno sconto del 9,33%, ha proposto una tariffa unitaria di 68 euro/ton, con un risparmio stimato per l'intero bacino servito da Aemme Linea Ambiente di 22 euro/ton, per un totale di circa 450mila euro. Il canone di concessione, inoltre, produrrà un introito di circa 2,5 milioni di euro nei 22 anni di affidamento». Senza contare che AMGA per la realizzazione dell'opera, avendo scelto la via dell'esternalizzazione, non ha dovuto far ricorso all'indebitamento.
La cantierizzazione dell'opera rimane fissata entro il 31 dicembre, anche se la necessità di ottenere una nuova AIA in seguito alle varianti apportate al progetto potrebbe far slittare leggermente i termini.
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