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“Questa villa è il simbolo del no alle mafie”

Il discorso del sindaco di Rescaldina, Michele Cattaneo, all'inaugurazione dei lavori della villa confiscata in via Melzi... 

Di seguito il discorso integrale del sindaco di Rescaldina, Michele Cattaneo, all'inaugurazione dei lavori della villa confiscata alla mafia


Spesso nei miei discorsi inizio con il ringraziare qualcuno, penso che Grazie sia una delle parole che dovrebbero essere più presenti nei vocabolari dei sindaci e tanti grazie oggi sono doverosi.

Che questo bene oggi sia destinato alla residenzialità leggera psichiatrica non è certo merito solo del Sindaco è il risultato di un lavoro di una squadra con tanti giocatori quindi i grazie da dire sono tanti e doverosi: innanzitutto grazie alla mia giunta e alla mia maggioranza, per quella indispensabile comunione di visioni che ci contraddistingue

grazie ai consiglieri comunali ed in particolare agli intervenuti oggi

grazie alla Prefettura ed in particolare alla dottoressa Massa che ha coordinato gli interventi delle forze dell'ordine

grazie alla agenzia dei beni confiscati ed in particolare al dott. Bellasio che ha seguito e segue Rescaldina con particolare simpatia ed attenzione

grazie all'arma dei Carabinieri, al capitano Francesco Cantarella ed in particolare al comandante della stazione di Rescaldina Giorgio Dogliotti

grazie alla comandante della Polizia Locale Alessandra Dall'Orto e ai suoi ufficiali che hanno seguito fin dall'inizio questa questione

grazie a tutti i dipendenti comunali: ciascuno con le proprie competenze si è prestato perché le cose si potessero fare in fretta e bene (penso in particolare all'Area Territorio e al'Area Lavori Pubblici), grazie alla Azienda Ospedaliera di Legnano, oggi ATS, al CPS, alla dott.ssa Borghetti e infine il grazie più grosso alla Cooperativa il Portico che ha da subito accolto la nostra proposta, ha costruito un progetto a mio parere bellissimo e si è impegnata a superare mille ostacoli che la burocrazia ogni giorno impone.

Grazie naturalmente a tutti i presenti, alla Guardia di Finanza rappresentata dal Luogotenente Focone, la loro presenza oggi è per me fonte di sincero piacere.

Spero di non avere dimenticato nessuno e che nessuno me ne voglia.

Erano tutti ringraziamenti indispensabili per permettere a tutti di comprendere che il Sindaco è semplicemente quello che ci mette la faccia ma da solo non andrebbe da nessuna parte.

Oggi poniamo una targa e diamo il via ai lavori che trasformeranno questa casa in una comunità di Residenzialità leggera psichiatrica, poi il progetto verrà un po' approfondito da chi mi seguirà, a me preme sottolineare il concetto che in un filo ideale questo bene confiscato si collega all'altro nostro bene confiscato, La Tela: due posti dove l'attenzione maggiore è concentrata sui più deboli, sui soggetti più fragili, quelli che spesso sono tenuti un po' ai margini e poco considerati.

La Tela e questa casa quindi, un filo che li unisce ma storie completamente diverse alle spalle: La Tela era il luogo degli incontri, il luogo degli affari mafiosi, questa villetta invece non è mai stata abitata da mafiosi e terrei che la stampa sottolineasse questo particolare, questa villetta è l'esempio concreto, la manifestazione più grande che la mafia uccide, che la mafia, la 'ndrangheta, distrugge vite e famiglie anche quando non usa la lupara. Peppino Impastato diceva che la “mafia è una montagna di merda”, aveva ragione, la mafia puzza, ammorba l'aria, la mafia distrugge anche senza che ce ne accorgiamo.

Proprio di queste settimane la storia di un cittadino rescaldinese che è venuto da me proprio perché messo in ginocchio dagli strozzini, debiti insormontabili, debiti che crescono ogni giorno, paure, affetti che scompaiono, vite distrutte.

Questa villetta è il simbolo del nostro no a tutto questo, del no detto da un intero paese, questa villetta deve diventare, insieme a la Tela il grido che sale da Rescaldina: no alle mafie, no alla criminalità! Ci riprendiamo le nostre vite, le nostre storie, il nostro essere comunità .

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 25 Gennaio 2017
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